suicidi
7:00 am, 12 Giugno 18 calendario

Quel male di vivere che spegne l’anima

Di: Redazione Metronews
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ROMA La scrittrice Alessandra Appiano, la stilista newyorchese Kate Spade, poi il super chef americano Anthony Bourdain. Tre persone di successo, tre  carriere brillanti, invidiati e  amati ovunque. Eppure a loro non è bastato: un malessere profondo, che è invisibile ai più, si è insediato nelle loro vite fino a distruggerle e a far preferire loro la morte. Tre suicidi a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Tre storie di successo finite nel peggiore dei modi. Che lasciano senza fiato fan e persone comuni, che neanche sognano di raggiungere tanta fama.
Abbiamo chiesto alla psicoterapeuta Maria Rita Parsi di aiutarci a capire che cosa fa da detonatore in queste tragedia.
Tre vite apparentemente al top finite per scelta: come si può spiegare?
Il successo non porta quasi mai con sé la grazia di una vita serena. Quella va conquistata con altri strumenti. Io credo che in queste persone sia arrivato un momento nella vita in cui non sono più riuscite a far fronte ai cambiamenti che il tempo porta inevitabilmente con sé. A volte non si mette in conto che invecchiare comporta un livello di stanchezza e una resistenza allo stress diversi da quelli della gioventù. Conoscevo Alessandra Appiano. Era una persona meravigliosa, colta, gentile, intelligente.
Che spiegazione si è data nel suo caso?
Non voglio parlare di scelta drammatica, tragica. Proprio per l’amore che provo per lei voglio focalizzarmi sulla bellezza che lei ci ha lasciato e che non muore con il corpo. Anche se certo fa male non essere riusciti ad aiutarla.  È come se lei avesse esaurito tutti i compiti che quotidianamente animavano e davano un senso alla sua vita. Il problema è che non ha chiesto aiuto.
Come l’avrebbe aiutata se ne avesse avuta la possibilità?
Avrei cercato di coinvolgere tutti i suoi affetti nel farle tornare la voglia di vivere.
La prevenzione è possibile?
Il dramma interiore che trasforma l’autodistruzione in un’idea prima e poi in una scelta attraente, è raramente evidente ai sopravvissuti. Non sappiamo quale mix di impulsi e dolori abbia portato  la scrittrice, la designer e lo chef al suicidio. Bisogna tenere presente che la  vita è un dono, ma sempre finché hai voglia di viverla.
Nei giorni scorsi si è suicidata anche Ines Zorreguieta, sorella minore della regina Maxima d’Olanda. Può esistere un reale rischio di emulazione per i suicidi?
Sicuramente esiste: d’altronde l’angoscia di morte è la madre di tutte le angosce umane.
Le schede
Alessandra Appiano, 59 anni, scrittrice, autrice, presentatrice. Con il suo primo romanzo Amiche di salvataggio aveva vinto  il premio Bancarella nel 2003. Ha partecipato a numerose trasmissioni, sempre in prima linea a difesa delle donne. È scomparsa lo scorso 3 giugno  a Milano.  La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla sua morte.
Kate Spade, 55 anni: è stata una stilista e imprenditrice statunitense, co-proprietaria del marchio di moda Kate Spade New York. Si è uccisa il 5 giugno: accanto a lei un messaggio alla figlia tredicenne, “Non sentirti in colpa, chiedi a tuo padre”, che farebbe intuire come la richiesta di divorzio da parte del marito Andy Spade abbia aggravato il suo stato depressivo.
Anthony Bourdain,  chef di fama internazionale, è stato trovato morto nella sua camera d’albergo la mattina dell’8 giugno. Aveva 61 anni. Bourdain, sentimentalmente legato ad Asia Argento, si trovava in Francia per un episodio del programma tv che conduceva sulla Cnn e che lo aveva reso famoso in tutto il mondo.
VALERIA BOBBI

12 Giugno 2018
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