Prevenzione
6:30 am, 10 Maggio 18 calendario

Le azalee dell’Airc in piazza contro il cancro

Di: Redazione Metronews
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ROMA É il fiore simbolo della battaglia contro i tumori femminile l’azalea. E come ogni anno a primavera torna l’iniziativa Azalea della Ricerca di Airc. L’appuntamento è per domenica prossima 13 mamma in occasione della Festa della Mamma proprio per celebrare la forza di tutte le donne del mondo. In programma in 3.700 piazze di tutt’Italia la manifestazione grazie al lavoro di oltre 20 mila volontari  distribuirà 580mila piante. Obiettivo: raccogliere fondi a sostegno dei ricercatori dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro impegnati a rendere i tumori femminili sempre più curabili.
Quest’anno a rappresentare l’iniziativa è stata scelta la ricercatrice Barbara Belletti, volto dei 5.000 scienziati Airc  ritratta insieme alle figlie Bianca e Maria Giulia. È lei che guida un progetto di cinque anni che riguarda il tumore della mammella nelle più giovani, con meno di quarant’anni, per le quali la malattia ha un decorso peggiore perché ha una maggiore aggressività, risponde meno alle terapie e ha più incidenza di recidive locali o metastasi a distanza. “In più – sottolinea Belletti – ad oggi, queste pazienti non hanno terapie personalizzate e vengono sottoposte allo stesso tipo di trattamento delle meno giovani”. Lo studio punta a trovare cure ad hoc, efficaci e meno invasive per le donne che si ammalano presto di cancro al seno. Oltre alla ricercatrice non mancano testimonial dello spettacolo, della televisione, del teatro e dello sport. Tra le ambasciatrici le sportive Sofia Goggia e Margherita Granbassi, oltre a Daniela Ferolla, Loretta Goggi, Giulia Arena e Maddalena Corvaglia.
Colpita una donna su otto
Il tumore al  seno colpisce una donna su 8 una volta nella vita. Ogni anno si ammalano oltre 50 mila donne. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è in costante aumento e negli ultimi 20 anni è passata dall’81 all’87 per cento. Il 5-7 per cento di questo tipi di tumore è ereditario, ovvero è causato da geni mutati tramandati dai genitori ai figli. Per la prevenzione è fondamentale sottoporsi a visite e controlli mirati, soprattutto a partire dai quarant’anni.  
LUISA MOSELLO

10 Maggio 2018
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