Reti Fs, Fontana attacca «Possiamo cavarcela da soli»
REGIONE La vittoria del leghista Attilio Fontana era attesa. Meno attesa la deludente performance del sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori, staccato di venti punti: 29,09% contro il 49,75% dell’ex sindaco di Varese (mancano ancora i voti di 12 sezioni, dove ci sono contestazioni). Fontana dice di aver seguito la lezione di Bossi: «Per fare politica devi stare in mezzo alla gente non in tv». Parola d’ordine dunque è: “attenzione al territorio”. Anche per la futura giunta, il successore di Maroni assicura che il metodo che seguirà sarà quello della meritocrazia e della rappresentanza territoriale, con una Lega nella parte del leone: 29,67% contro il 14,33% di Forza Italia…
Tornando all’esito elettorale, il candidato del M5S Dario Violi ha raggiunto il 17,36%, quello di Leu Onorio Rosati l’1,93%, Angela De Rosa (CasaPound) lo 0,89%, Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia) lo 0,68% e Giulio Arrighini (Grande Nord) lo 0,28%.
Ieri, “passerella” a Palazzo Lombardia dei trionfatori. C’era Matteo Salvini, il segretario della Lega, in clima di piena amicizia con Roberto Maroni, col quale c’erano pur state dure frizioni; e c’era Fontana, naturalmente, al quale Maroni ha passato le consegne. Il neo-governatore in pectore, quanto alle spinose questioni del traporto ferroviario, ha voluto dire che «il problema è cercare di avere un rapporto chiaro con Fs, perché o loro vogliono intervenire sulle loro reti con programmi precisi altrimenti le reti le restituiscano alla Regione che ce la caveremo noi».
PREFERENZE: IL RECORD DI GALLERA
Giulio Gallera, candidato di Fi, assessore uscente alla Sanità, è il recordman alle regionali lombarde con 11.722 preferenze, seguito da Silvia Sardone, consigliere comunale a Milano, con 11.312. Forte affermazione personale nel Pd per il segretario metropolitano milanese Bussolati: 8.284 voti, mentre Carmel Rozza ne ottiene 4.282 voti. Per FdI, al top è Riccardo De Corato con 2.712 voti. Nel Movimento 5 stelle sono 1.674 le preferenze per Massimo De Rosa, candidato a Milano. Il balzo più impressionante, a livello di liste, lo fa la Lega, passando dai poco più che 700mila consensi del 2013 ai 1.551.619 del 4 marzo. Lo stesso Fontana ha preso 330 mila voti in più di Maroni nel 2013. Il Pd (19,33%) perde 300 mila voti e Gori ha preso mezzo milione di voti in meno di Ambrosoli.
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