Green Economy 4.0 Le “ricette” in una antologia
ROMA. Dissesti. Siccità. L’acqua come petrolio. Pericolo clima. Come riconnetterci con la natura? L’economia alla prova dell’impronta ecologica. L’ambiente promesso. Quello che, forse, sarà. Ma non ne abbiamo certezza. Le fonti alternative, l’altro verde, l’impresa 4.0 e la rivoluzione produttiva. Addio ai luoghi comuni sul green. Agli scenari fantasmagorici. È tutto nel libro promosso dall’Osservatorio Green della Fondazione ISTUD, “Future Energy, Future Green” (Per terra, acqua, aria e fuoco. Antologia del verde che c’è già e di quello che verrà), Mondadori Università (652 pagine, 42 euro), che esce domani in tutte le librerie italiane. Il volume è curato da Victor Uckmar, scomparso un anno fa, era tra i maggiori esperti mondiali di fisco, suggeritore di premier e capi di Stato in tutto il mondo, e da Maurizio Guandalini, studioso tra i più apprezzati di mercati globali, editorialista di Metro. Guandalini e Uckmar, che firmano insieme il diciasettesimo libro, hanno raccolto gli scritti di oltre sessanta esperti che lavorano in istituzioni pubbliche e private, aziende, studi professionali: da Starace, presidente di Enel, a Garrone di Erg, da professori del Politecnico di Milano e Torino a delle giovani aziende del green. È indispensabile tradurre, con determinazione, scelte innovative in pratica popolare e diffusa. La qualità delle caldaie, l’organizzazione urbana delle città, le auto del futuro, i migliori carburanti. Fino ai vestiti ecosostenibili. Tenendo d’occhio i settori dove c’è maggiore ritardo. Edilizia e trasporti. I principali responsabili di livelli di smog nell’aria che costringono milioni di italiani a vivere in condizioni di rischio per la salute. È il filo conduttore del volume: la responsabilità delle classi dirigenti. Scelte rapide, efficacia, toccare con mano i risultati.
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