Neeson fa il generale in Operation Chromite
CINEMA Era il 25 giugno 1950 di un giorno che cambio le sorti della guerra. Era il giorno in cui la Corea del Nord invadeva la Corea del Sud con l’aiuto di Cina e Russia e Seul cadeva. Per rispondere all’attacco nordcoreano il Generale MacArthur, comandante delle forze ONU, pianificò uno sbarco nella città portuale di Incheon ma l’operazione, col nome in codice di Operation Chromite, aveva pochissime probabilità di successo eppure, sotto la sua guida, l’unità segreta speciale X-RAY riusci a infiltrarsi nella città di Incheon, occupata dai nordcoreani, per preparare lo sbarco delle forze ONU. Oggi il leggendario MacArthur ha la faccia di Liam Neeson in Operation Chromite (dal 20 luglio nei cinema) che racconta: «In questo mio primo ruolo in un film coreano, sono stato tra i primi a partire e ad essere contattato. E ho da subito amato la sceneggiatura perché il tema del film mi interessa molto». In che senso? «È un frammento importante della nostra storia ed è poco noto. In particolare mi ha colpito il personaggio di MacArthur e Interpretarlo è stata una esperienza». Così Neeson mentre il regista John H. Lee ha voluto subito lui perché «aveva una fisicità simile a quella del vero MacArthur».
E Neeson gli fa eco: «Ho studiato le caratteristiche, i discorsi, le camminate e perfino la sua abitudine di mettere le mani nelle tasche posteriori, per essere credibile. Come un comandante che deve condurre migliaia di uomini in battaglia, ho cercato di rendere allo spettatore percepibile il suo carisma per un film di guerra molto diverso dagli altri».
SILVIA DI PAOLA
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