Schrader, Cage e Dafoe per un pulp fumettistico

ROMA Criminali mediocri e reietti variegati, assassini patetici e delinquenti senza coscienza, tutti insieme appassionatamente tra sangue e teste che saltano, sparatorie e inseguimenti fumettistici, ferocie pulp e  da ridere, per sconvolgere i dettami del genere  ma anche per mostrarci dove va l’America piena zeppa di armi. E non solo l’America.
Tutto per mano del ragazzaccio cresciuto Paul Schrader che parte dal romanzo di Edward Bunker, con due attori come Nicolas Cage e Willem Dafoe che giocano  «a Tom & Jerry in mezzo al sangue» per costruire questo  “Cane mangia cane” (dal 13 luglio in sala) con intenti chiarissimi: «Volevo un film in cui la violenza fosse sempre cartoonesca e irreale – spiega il regista – e anche un film che fosse una decostruzione del crime movie, in cui ogni sequenza è pensata per rovesciare le regole del genere».
E, detto fatto, si è ritagliato per se stesso il ruolo di boss, accontentando anche Nicolas Cage che «avrebbe dovuto essere il vero psicopatico ma era stufo di interpretare sempre la parte di quello fuori di testa e allora la parte migliore è andata a Dafoe».
Ma dal canto suo Cage manda a dire: «Non è che io non volessi interpretare Mad Dog ma mi attirava il ruolo di Troy perché si tratta di un uomo che vuole essere sempre qualcosa che non è e questo lo trovavo molto divertente».
E, invece, come ha trovato il suo Mad Dog, Willem Dafoe? «Brutale, pazzoide, senza freni inibitori ma a suo modo in cerca di redenzione. In questo film la violenza mixata alla comicità è una forma di esorcizzazione delle proprie paure: ridiamo e subito dopo restiamo inorriditi da ciò di cui stiamo ridendo. Per questo non penso possa essere ritenuta diseducativa».
SILVIA DI PAOLA