Cinema/L'infanzia di un capo
7:30 am, 26 Giugno 17 calendario

Bérénice Bejo: «Al cinema sono una cattiva madre»

Di: Redazione Metronews
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ROMA  Come raccontare la storia di sangue e tirannia del XX secolo attraverso gli occhi di un bambino e attraverso un film dalla genesi lunga 11 anni; un film che, a un certo punto, è finito nel cassetto perché forse troppo ambizioso e che poi, dopo diversi eventi, vince alla Mostra di Venezia il Premio Orizzonti per la miglior regia e il Leone del Futuro.
Parliamo de “L’infanzia di un capo” (da giovedì al cinema) firmato da Brady Corbet che spiega: «Alla fine siamo riusciti a realizzarlo   senza compromessi in 35mm. Questo film-riflessione sulla violenza del XX secolo va visto attraverso il solo sguardo possibile, quello dettato dalla compassione».
Nel cast il piccolo Tom Sweet, Robert Pattinson e Bérénice Bejo.
Signora Bejo, cosa ha amato  della madre così unica che interpreta? 
Effettivamente di solito non recito ruoli del genere e non recito in film in inglese. Quindi per me era una sfida: recitare una cattiva madre in un film americano. Ma il regista era così deciso e così capace di trascinarmi nella vicenda. Mi ha detto: “Sai Bérénice, questo film la gente lo amerà o lo odierà ed è esattamente quello che voglio: che la gente lo ami o lo odi”. Come potevo resistere?
E come è andata? 
Poi non si è preoccupato del mio accento e ha saputo essere molto persuasivo: era felice in un modo mai visto, aveva tutto così chiaro, una cosa molto rara, e alla fine ho capito che era un film che non dava risposte ma poneva  domande.
Che cosa l’ha toccata di più? 
Direi che è stato bello guardare il bambino che lavorava con me (vedrete come è straordinario) e poi interpretare una cattiva madre, una madre che è tutto tranne che convenzionale: è qualcosa di insolito. E poi i drammi familiari, alla fine,  sono  qualcosa che ho molto esplorato nel panorama cinematografico. 
SILVIA DI PAOLA
 

26 Giugno 2017
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