Futuro
7:29 am, 5 Aprile 17 calendario

Vivremo in un mondo tecnologico e selvaggio

Di: Redazione Metronews
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MILANO Koert van Mensvoort è un artista, designer e filosofo olandese. Ma soprattutto è un visionario, che ci invita a riflettere sul nostro futuro di animali tecnologici immersi in un ambiente dove è sempre più arduo distinguere tra artificiale e naturale, e non è sempre un bene. Ma nemmeno un male se si arriva preparati, come spiegherà stasera alle 19 al Museo della Scienza e della tecnica di Milano negli incontri di Meet The Media Guru.
Ci può spiegare il suo concetto di Next Nature?
Siamo così circondati dalla tecnologia che diventerà la nostra prossima natura. I mondi virtuali, il cibo stampato, le città viventi e i robot fuori controllo. Ci siamo più vicini di quanto si pensi; presto le auto si guideranno da sole, le valvole cardiache sono già stampate in 3D. La filosofia della Next Nature ci insegna che natura e tecnologia non sono opposti. Con la nostra tecnologia svilupperemo una natura futura che sarà selvaggia e imprevedibile come sempre.
Può darmi qualche esempio di “naturalizzazione dell’artificiale”?
Un esempio potente è il telefono cellulare, perché molti ancora si ricordano com’era vivere senza. Quando ho comprato il mio primo cellulare l’ho fatto perché l’avevano gli altri. Oggi, se esco di casa senza il mio smartphone è come se mi mancasse una gamba e corro a casa a riprenderlo per sentirmi di nuovo tutto intero. È una dinamica antica. Vecchie tecnologie, come i vestiti, l’agricoltura e la cucina erano invenzioni intelligenti dei nostri antenati, ma sono ormai parte della nostra natura umana. Pensateci quando acquistate il prossimo gadget, che finirà per diventare parte della vita dei vostri figli.
Di solito pensiamo che la  tecnologia sia prevedibile e la natura imprevedibile, ma per lei anche la tecnologia è imprevedibile.
Tradizionalmente crediamo che la tecnologia ci liberi dalle forze incontrollabili della natura e ci porti un mondo più organizzato e prevedibile, ma non è così. Pensate ai virus informatici, agli ingorghi stradali o al sistema finanziario. Ogni nuova tecnologia ci dà nuovi poteri, ma anche nuovi rischi e responsabilità. Giochiamo con il fuoco.
L’idea di vivere nella tecnosfera, il biologico trasformato dalla tecnologia, suona abbastanza spaventosa, ma lei pare ottimista: non dovremmo  preoccuparci di un mondo  dove la tecnologia e i robot domineranno le nostre vite?
Infatti, dovremmo preoccuparci, ma possiamo essere anche ottimisti. La tecnologia ci ha portato cibo a sufficienza, una salute migliore, una vita più lunga. Senza la penicillina non sarei qui a condividere con voi la mia filosofia. Siamo all’incrocio tra un sogno e un incubo. L’incubo è che le nostre invenzioni fagocitino la nostra umanità. Un farmaco è senza dubbio una tecnologia salva-vita, ma quando le aziende farmaceutiche cercano di massimizzare i profitti convincendoci che chi si scosta dalla media statistica è malato e ha bisogno di medicine, stanno davvero  aiutando l’umanità?
E il sogno?
Il sogno si basa sulla consapevolezza che l’ essere umano è un processo. La tecnologia non cambia solo il nostro ambiente, ma anche noi. I cambiamenti ci permettono di essere più umani che mai. Che cosa sogniamo?  Volare come un uccello? Vivere sulla Luna? Nuotare come un delfino? Comunicare per via telepatica? Una vita più lunga? Per quanto riguarda i robot, non sono preoccupato di essere sostituito da un robot. Posso solo sperare che sia un robot che rifletta il meglio della nostra umanità. In un certo senso sarà un autoritratto. Dovremmo farne un’opera di cui essere orgogliosi.
Come si fa ad avere una tecnosfera sostenibile?
È fondamentale collegare meglio la tecnosfera con la biosfera. Ora non è così. Per esempio, trovo strano che si possono guadagnare soldi tagliando un albero, ma non piantandone uno. Tutti capiscono che si crea valore piantando un albero, ma questo non influenza la nostra ecologia finanziaria. È per questo che io sogno una moneta ECO, una moneta di valore ambientale. Dovrebbe consentire alle persone di guadagnare ECO sostenibili attraverso azioni positive. Con il Nature Network  spingiamo per realizzare questo sogno. ( www.ecocoin.com. ndr).
PAOLA RIZZI
@paolarizzimanca
 

5 Aprile 2017
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