Maurizio Guandalini
9:00 am, 30 Gennaio 17 calendario

Trump e il suo “tana libera tutti”

Di: Redazione Metronews
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E ora un piano anti-Isis. Entro 30 giorni. Capito come funziona l’Ottovolante-Trump? Il tycoon è stato eletto per far questo. Osservate come stende a favore di telecamera quei quadernoni in pelle con la sua, fresca, firma, cubitale, dell’ennesimo ordine esecutivo. Della serie, quello che prometto mantengo, senza attendere. Un provvedimento, l’ordine esecutivo, usato da tutti i presidenti, passibile, un domani, anche di clamorose retromarce: non è una legge ma uno strumento per velocizzare il lavoro dei funzionari federali. Spiazzante, per noi italiani, e per gli europei in generale, presi tra infrazioni dello 0,2% di bilancio e litanie dei comunicati stampa, “serve crescita e non manovre depressive”. Ci fosse un Trump nell’Ue, dicono molti, giusto per dare una scossa e togliere la sindrome del bradipo. Vedere Hollande, il presidente della Francia, pensionato della politica per mancanza di quid, agitarsi nel chiedere una risposta dura dell’Europa, fa venire la gotta. Il capo degli Stati Uniti occupa lo spazio vuoto lasciato dal Vecchio Continente, incapace di fare passi con una sola voce. Stiamo aspettando, ancora, che dei migranti, ogni paese della Comunità, prenda la sua quota; noi italiani dobbiamo contrattare come e quanto spendere i nostri soldi per i terremotati.
Trump è un ganassa
Trump è un ganassa, un modello di  sbruffone non amabile, ma voler fare i leziosi, col ditino alzato, non è il caso. Perché, chi non l’avesse capito, l’attuale amministrazione degli States, l’Europa, non la fila proprio. A parte la Gran Bretagna che però, ha sempre fatto il cameriere de luxe e Trump è affascinato da Churchill, del quale tiene il busto in casa. Ma, piccolo particolare, il signore con il sigaro si alleò con gli Stati Uniti per “salvare” l’Europa e non per tenerla come scendiletto. Il mondo per chez Trump va diviso tra Stati Uniti, Cina e Russia. E la politica estera è bella che fatta. Il resto si fa in casa propria. Come il made in Detroit: via i regolamenti ambientali che sono un impiccio e produzione di auto a iosa negli States. L’esempio che dà la prima superpotenza è di tana libera tutti. Un domani, un paese, per risollevare l’economia, si sentirà autorizzato ad inquinare. Smog nell’aria? Clima matto?  Se i modi rapidi e decisionisti di Trump sono un pregio, si depotenziano di fronte ai  conflitti accesi dentro e fuori gli Stati Uniti. Le proteste testimoniano che le nazioni non sono più prone alla superpotenza Usa: ma non è la dottrina Trump, dove ognuno fa per sé? Scherzi della globalizzazione.
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista

30 Gennaio 2017
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