Quello che a Natale dovremmo (o non) fare
Non andremo a sciare, ce ne faremo una ragione. La brava conduttrice televisiva che ritiene di averla detta giusta, se ne esce così, con piglio consolatorio per niente opportuno se speso sugli schermi della tv pubblica. Fa coppia con un conoscente, duro e puro, che ho trovato in un magazzino di materiale per il bricolage che, fiero del suo credo, ha sentenziato un sonoro chi se ne frega dei regali di Natale. A lui non gli toccano proprio. Entrambi menefreghisti non tanto rispetto l’appuntamento luci, palline e panettone ma verso chi subisce economicamente le privazioni del Covid. Rimanendo appeso alle sorti dei cambi di colore della carta d’Italia. Gli stessi annunci ministeriali trasformatosi in paternali liturgiche centellinate. In un countdown giornaliero su come dovremo comportarci per Natale e quello che ci sarà concesso sono un karma pericoloso oltre che fastidioso se giustificato dal generico contenimento del virus. Sì, perché non sono tanto i divieti da comune a comune che fanno da barriera ma dovrebbero essere i controlli ed eventualmente le sanzioni che frenano comportamenti disinvolti e sguaiati. Vale la pena ricordarlo. Controlli e sanzioni durante l’estate non ci sono stati. Non si vedeva una pattuglia. Il Natale è da sempre ritrovo. Il calore delle mense della Caritas, un piatto caldo in lunghe tavolate. I figli e i genitori sotto lo stesso tetto dopo mesi di lontananza. Sentire il politico di turno che spiega il galateo del 25 dicembre è una modalità che fatichiamo inserirla negli archivi dell’eccezionalità. Il rischio è prenderci confidenza. Quanto le autocertificazioni. Che andrebbero tolte. Giustificare a vigili urbani, polizia o carabinieri i motivi di uno spostamento di 10 chilometri per recarsi in un supermercato piuttosto che in quello del paese di residenza è aberrante. E’ uno svilimento del cittadino. Per quello che attiene le responsabilità, la coscienza, l’onestà. Non prendiamo sottogamba questi che non sono piccoli equivoci senza importanza.
MAURIZIO GUANDALINI
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