Turchia
8:37 pm, 24 Novembre 16 calendario

La Ue congela la Turchia “Ma il dialogo è necessario”

Di: Redazione Metronews
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 Il Parlamento europeo ha chiesto ieri che l’Unione europea sospenda temporaneamente il negoziato di adesione con la Turchia.   L’Europarlamento ha approvato una risoluzione che non ha valore vincolante ma manda un segnale ad Ankara: 479 voti a favore, 37 voti contrari e 107 astensioni.   In particolare il Parlamento «condanna fermamente le sproporzionate misure repressive adottate» nel Paese dopo il fallito golpe dello scorso mese di luglio. Ieri il presidente turco  Erdogan aveva detto che « il voto non ha per noi alcun valore, qualunque sia il risultato».
ANKARA Da una Turchia ormai abituata a vivere in codice rosso Valeria Giannotta, docente di relazioni internazionali all’università di Ankara ci aiuta a capire il punto di vista turco sul voto del parlamento europeo a favore della sospensione dei negoziati per l’adesione della Turchia alla Ue avviato nel 2005: «Questo voto rappresenta un ulteriore stallo nei negoziati. Ma credo che Europa e Turchia dovranno per forza ritrovare un canale di comunicazione perché su energia, migranti e terrorisimo è vitale per entrambe le parti collaborare».
Il Parlamento europeo subordina il processo negoziale al rispetto dei diritti umani.
Fino ad ora il vero motivo dello stallo sono i 18 veti di Cipro su 35 capitoli del negoziato. Dal suo punto di vista la Turchia sta agendo nella legalità: dopo il colpo di stato c’è lo stato di emergenza così come previsto dalla costituzione ed è stata introdotta una legge antiterrorismo contro Pkk, Isis e l’organizzazione di Gulen ritenuta responsabile del tentato colpo di stato. La frustrazione turca è non aver ricevuto solidarietà dal parlamento europeo dopo il golpe, di non aver capito le minacce del terrorismo, l’ultimo attentato è stato oggi ad Adana (ieri ndr).
Ma le limitazioni della libertà in Turchia sono evidenti.
Per capire lo stato d’animo tutti i partiti dell’opposizione, anche i membri del  partito curdo HDP i cui leader sono ora in carcere, avevano chiesto al Parlamento europei di non bloccare i negoziati perché l’isolamento è un danno peggiore.
Apparentemente Erdogan reagisce con molta arroganza e sembra dirigere alla Russia i suoi interessi.
C’è molta propaganda ad uso interno, anche perché la maggior parte dell’export turco finisce in Europa, così come i finanziamenti in arrivo.
Questo stallo che effetti avrà sull’accordo sui migranti?
La Turchia in questi anni ha fatto la sua parte accogliendo 3 milioni di migranti. Invece i fondi europei promessi per ora sono bloccati.  
PAOLA RIZZI
@paolarizzimanca

24 Novembre 2016
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