Fiorella Mannoia/Musica
5:00 pm, 2 Novembre 16 calendario

Mannoia: Da Combattente detesto le ingiustizie

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Oltre 40 anni a cantar canzoni sempre sue, anche quando scritte da altri big per lei. Fiorella Mannoia, tra le voci più intense della musica italiana, torna con un nuovo album: Combattente (dal 4 novembre negli store). 11 inediti – tra cui la colonna sonora pluripremiata del film Perfetti sconosciuti – firmati, tra gli altri, da Ivano Fossati, Giuliano Sangiorgi, Federica Abbate, Cheope, Fabrizio Moro, Bungaro, Cesare Chiodo e la stessa Mannoia.
Un album, un film al cinema (7’ di Placido), un dvd (Amiche in Arena) e poi il tour: per Fiorella è primavera.
Vero! Lavoro più adesso che quando ero più giovane: film, canzoni, e anche la produzione di Loredana Bertè: è davvero una bella stagione per me.
Combattente, il singolo, fa piangere, tanto ti prende: sarà per i tempi cupi in cui viviamo. Fiorella, come sceglie le canzoni che poi riesce sempre a far sue?
Confesso che anch’io mi sono commossa cantandolo: mi sono ritrovata “in questa lacrima infinita/c’è tutto il senso della mia vita” e ho pensato che il brano fosse stato scritto per me. Da donna privilegiata, poi, sono vicina ai nostri connazionali massacrati dal sisma, a quelli che fanno fatica a trovare lavoro: sembra siamo tornati indietro di 100 anni.
Fiorella, per cosa lotta oggi?
Ieri come oggi mi indignano le ingiustizie. Ma oggi con i social c’è un filo diretto e le cose arrivano subito alla gente, senza bisogno dei giornali: quindi, a volte m’impaurisco di quel che scrivo, ma poi non mi lascio vincere dalla paura. Non posso stare zitta!
In questo album c’è tanto di lei: 5 brani molto intensi e intimi…
Ho cominciato a scrivere 4 anni fa per l’altro disco, ed è stata l’esigenza di raccontare storie a muovermi in tal senso: In viaggio, ad esempio, la scrissi allora per gli immigrati, ma molte mamme l’hanno dedicata ai figli che partono per studiare all’estero… Posso dire lo stesso per La terra da lontano, scritta con Fossati per questo mio ultimo album.
Nei testi, nonostante la sofferenza, c’è sempre spazio per “sogni e speranze” (come canta in Siamo ancora qui).
Per forza: devo trovare l’ottimismo anche quando non c’è, perché bisogna sempre lottare per difendere i nostri diritti e non vederli calpestati.
Da Ruggeri a Fossati, da Cocciante a Battiato: tanti hanno scritto per lei. Chi le piacerebbe incontrare sulla sua strada?
In realtà posso ritenermi soddisfatta: sono riuscita ad appropriarmi anche di canzoni di Paolo Conte, quindi, sto bene così.
Quanto contano le parole: “non sono altro che tutto quello che ci muove”  come dice (con Sangiorgi) nella bellissima L’ultimo babbo Natale che chiude l’album?
Giuliano ha scritto su quanto siano importanti le parole prendendo spunto dal mio testo Parole perdute dove si parla di etica e di onestà. E oggi c’è bisogno di ritrovare il senso vero delle parole che sono pesanti e possono anche fare male.
ORIETTA CICCHINELLI
 

2 Novembre 2016
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