Dopo trentatré anni riapre il Teatro Gerolamo

MILANO Le poltroncine della platea non sono più di velluto rosso, ma verdi. Il nuovo palcoscenico è stato realizzato secondo un criterio modulabile su tre livelli per poter disporre, se necessario, anche di una fossa per l’orchestra o di un palco più ampio per gli spettacoli di danza. Le pareti rosse si alternano a quelle verdi, accanto a una tappezzeria neoclassica e alle assi verniciate dei retropalchi.
Il Teatro Gerolamo si presenta così, nella sua storica sede di piazza Beccaria, dopo 33 anni di chiusura. Le sue porte torneranno ad aprirsi al pubblico per una serata a inviti il 9 novembre con un concerto barocco dell’Orchestra Verdi. Per poter partire con il nuovo cartellone della stagione serve ancora la liberatoria della commissione di vigilanza del Comune riguardo le norme di sicurezza.
Nel tempio storico del cabaret milanese, che ospitò fra gli altri Dario Fo, Enzo Jannacci, Umberto Simonetta e Piero Mazzarella, al momento si potranno solo organizzare spettacoli ad inviti.
I lavori hanno riguardato, oltre alla messa in norma, il consolidamento strutturale, il restauro conservativo, l’allestimento della macchina scenica e l’uso del piano cantinato e del secondo piano. Eccolo, ora, con le sue due sale per incontri e conferenze, la sala esposizioni e la caffetteria.
Il  direttore artistico, Roberto Bianchin, che arriva dal Teatro La Fenice di Venezia dove è consulente artistico del Sovrintendente, parla di “scrigno dei sogni” e di “teatro dell’insolito”.
In stagione,  concerti di musica classica, monologhi di prosa, recital di canzoni d’autore oltre alle incursioni nella danza, nel noveau cirque, nel jazz e nelle marionette. Perché questa sala fu anche la “casa storica” delle teste di legno dei Colla che torneranno in scena tra febbraio e marzo con “Il matrimonio segreto”. Finalmente.  
PATRIZIA PERTUSO