Il dolore di Nick Cave diventa un film
CINEMA Dopo il dolore la voglia di riprovare a sentire qualcosa. Dopo la morte del figlio Arthur precipitato da una scogliera a Brighton, Nick Cave era di questo che aveva bisogno e chiese al suo amico Andrew Dominik di documentare il suo tentativo di tornare alla vita attraverso la preparazione dell’album dei Bad Seeds “Skeleton Tree”.
Così è nato il bellissimo “One more time with feeling” (dal 27 in sala). Bianco e nero, 3D, musica e flusso emotivo travolgente. Come dire, un film-terapia: «È stato il suo modo di elaborare il lutto del figlio e di proteggersi dai media. Il film era una specie di filtro e insieme uno sfogo – racconta Dominik – Il 3D aiuta insieme al bianco e nero. Ho sempre cercato questo mix. Il 3D è avvolgente, il bianco e nero invece è elegante e distanziante».
Ma le scelte di Cave che peso hanno avuto sulle sue? «Siamo arrivati a un accordo: io avrei girato tutto ciò che volevo, lui avrebbe potuto farmi tagliare tutto ciò che voleva. Alla fine vedrete un uomo davanti alla sfida della morte e della perdita». SILVIA DI PAOLA
© RIPRODUZIONE RISERVATA