Lavoro/Donne inattive
8:01 pm, 18 Settembre 16 calendario

Un’italiana su due non lavora: è record

Di: Redazione Metronews
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ROMA Eurostat parla chiaro. Il tasso di inattività in Italia dipende strettamente dal sesso, dall’età e dal livello di educazione. Non a caso, infatti, secondo lo studio, nel 2015, quasi una donna su due (il 45,9%) malgrado fosse in età da lavoro era fuori mercato. E il tasso di inattività superava di 20 punti quello degli uomini (25,9%) posizionandosi al vertice soltanto dopo Malta (27%). 
Il rapporto firmato Eurostat si basa su una fascia di età compresa tra i 25 e i 54 anni, quel periodo in cui si dovrebbe essere più “attivi” sul mercato sia come occupato che come in cerca di occupazione. Invece, di fronte a un 8,6% di uomini inattivi in media Ue, il fronte delle donne raggiunge il 20,6%.
Veniamo al Belpaese. In Italia la percentuale delle donne inattive con un’età compresa tra i 25 e i 54 anni è del 34,1% (a poca distanza da Malta con il 34,2%) a fronte dell’11,4% in Slovenia e dell’11,6% in Svezia. Le donne in età da lavoro che risultano inattive raggiungono al Sud nel 2015 il 60,7% mentre al Nord si attestano su un 37,3%.
Poco meno della metà delle donne inattive in Europa lo è per ragioni familiari e personali (il 9,6% rispetto al 20,6% delle inattive) ma in Italia l’inattività delle donne, per l’Istituto di statistica, non è dovuto prevalentemente a ragioni familiari (meno di 15 punti su 34,1).
E anche analizzando il dato sulle inattive con figli piccoli o senza figli nella fascia 0-6 anni le percentuali non sono molto lontane (rispettivamente 38% e 32%) a differenza che negli altri Paesi dove la differenza è significativa (in Inghilterra 30% contro 16%).
Nessun respiro neanche per i giovani. L’Eurostat, infatti, conferma che se in Unione Europea nel 2015 il 58,4% dei giovani tra i 15 e i 24 anni era fuori dal mercato del lavoro (né occupato né in cerca di impiego), la percentuale vola al 73,8% in Italia (31,5% in Olanda). 
METRO

18 Settembre 2016
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