Scontro di treni
2:05 am, 13 Luglio 16 calendario

Il Sud che viaggia a binario unico

Di: Redazione Metronews
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roma.Oggi è il giorno del lutto. Ma anche delle domande a cui bisognerà trovare risposta. Qualche dettaglio è però già emerso, e rimanda il quadro di un’infrastruttura ferroviaria arretrata al Sud e di un rimpallo burocratico che ha fatto scadere 180 milioni di euro stanziati dall’Europa proprio per raddoppiare quel tragitto e, caso vuole, che proprio il tratto interessato dall’incidente non abbia ancora visto l’ombra di un cantiere. Su questo c’è stata anche un’interrogazione del M5S nel 2013 a cui non è stata data ancora risposta. Mentre i fondi per la sicurezza ferroviaria vengono ridotti anno dopo anno, il gap infrastrutturale del Mezzogiorno aumenta: oltre a essere a binario unico, su quella linea non esistono i sistemi automatici. 
Mancano i sensori
Sulla tratta dell’incidente viene ancora usato il “blocco telefonico”, cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico (un terzo della rete pugliese ne è sprovvisto). Due elementi micidiali: un unico binario e un sistema di controllo inesistente. I sensori, presenti in quasi tutta la rete ferroviaria nazionale, anche in tratti a binario unico, rilevano ostacoli sulla linea, e funzionano a blocchi: a mano a mano che il treno avanza si bloccano gli altri treni, come con una distanza di sicurezza. Se per caso un treno sfora, viene mandato il blocco automatico, che può essere il classico semaforo o l’interruzione della linea elettrica sul treno, che quindi si ferma. Tutto questo, in quel tratto non c’è.
Da tempo l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria nel suo rapporto annuale punta il dito sulla necessità di armonizzare gli standard di sicurezza. «Questo sistema automatico avrebbe ridotto il rischio, quasi azzerandolo – spiega Stefania Gnesi, ricercatrice dell’istituto di scienza e tecnologia dell’informazione Faedo del Cnr.
STEFANIA DIVERTITO

13 Luglio 2016
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