MAFIA CAPITALE
10:33 pm, 12 Luglio 16 calendario

Mafia Capitale: Belviso “Ignoravo chi fosse Carminati”

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ha assicurato di non aver mai subito pressioni da Salvatore Buzzi. E, ugualmente, di non aver mai sentito parlare di Massimo Carminati, nonostante la militanza nella Banda della Magliana di uno dei membri del suo staff, Maurizio Lattarulo alias “Provolino”. Chiamata nell’aula bunker di Rebibbia in veste di testimone, l’ex assessora al Sociale del comune di Roma, Sveva Belviso, per l’intera mattinata, con la sua deposizione ha ricostruito molti dei contrasti politici in seno all’amministrazione di Gianni Alemanno. Dai dissidi con uno degli imputati, Angelo Scozzafava, definito «uomo di fiducia» dell’ex sindaco, fino ai delicati rapporti fra le coop e l’amministrazione.
Di fronte ai giudici della X sezione penale, l’ex assessore non ha potuto che confermare le lotte intestine interne alla maggioranza di centrodestra, garantendo, tuttavia, che mai l’ex presidente della 29 Giugno si sarebbe rivolto a lei per orientare le scelte politiche. «Da Salvatore Buzzi non ho mai ricevuto pressioni – ha assicurato Belviso – C’erano preoccupazioni per i ritardi nei pagamenti, ma da parte di tutte le coop e le società. Lui era considerato un fiore all’occhiello, un’istituzione, anche se non l’ho mai incontrato privatamente. I rapporti con lui – ha aggiunto l’ex assessore – li teneva il responsabile del dipartimento Angelo Scozzafava, che io non reputavo adeguato al suo ruolo. Lo dissi anche ad Alemanno. Lo chiamavo “io speriamo che me la cavo”, anche se sui rom è stato l’unico in grado di fare qualcosa».
Per oltre tre ore, Sveva Belviso, in ogni modo, ha preso le distanze dalle vicende del processo. Ma, incalzata dai legali di parte civile, con un po’ di imbarazzo ha dovuto difendere la scelta di nominare come suo consulente Maurizio Lattarulo, indicato negli atti dell’inchiesta sulla banda della Magliana come il luogotenente di Massimo Carminati. «Conoscevo Lattarulo da quando ero consigliere municipale, faceva volontariato. Quando sono divenuta assessore, c’era una delega sugli ex detenuti, così feci un’indagine fra ex detenuti e decisi di assegnare a lui l’incarico».
La decisione di avvalersi della consulenza di Lattarulo, ha ricordato Belviso, avvenne nonostante lui stesso l’avesse informata dei suoi precedentti penali. «Aveva avuto dei problemi con quelle macchinette da gioco che ora sono legali. Sapevo che era stato condannato per associazione a delinquere, ma non sapevo che quell’associazione era la Banda della Magliana. A dirmelo fu Alemanno nel 2010 e quando lo venni a sapere gli tolsi l’incarico, anche se aveva lavorato egregiamente. Non sapevo che Lattarulo fosse un uomo di fiducia di Massimo Carminati – ha concluso Belviso – Ho saputo chi fosse Carminati solo dopo Mafia Capitale. In 5 anni di governo non ho mai sentito parlare di lui».
MARCO CARTA

12 Luglio 2016
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