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8:52 pm, 20 Aprile 16 calendario

Android pigliatutto la Ue contro Google

Di: Redazione Metronews
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BRUXELLES La Ue accusa il colosso Usa Google di «abuso di posizione dominante», perchè «costringe gli operatori che usano il sistema operativo Android a preinstallare una serie di sue applicazioni su tablet e smartphone», in pratica li obbliga a pre-installare alcune sue app, come Google Maps, GMail, Chrome e altri servizi, non lasciandoli liberi di scegliere «prodotti analoghi e concorrenti». Da Mountain View replicano: «Android ha contribuito allo sviluppo di un ecosistema rilevante e, ancora più importante, sostenibile, basato su un software open source e sull’innovazione aperta. Saremo felici di lavorare con la Commissione Europea per dimostrare che Android è un bene per la concorrenza ed è un bene per i consumatori».
Si apre un lungo contenzioso
 
Si apre così un lungo contenzioso tra il commissario europeo per la Concorrenza, Margrethe Vestager, e Google, che ricorda quello che contrappose Mario Monti a Microsoft e che culminò con una mega-multa per il gruppo di Seattle. L’accusa di «abuso di posizione dominante» arriva dopo che da mesi Google è stata un’osservata speciale di Bruxelles, ma, come ha chiarito Vestager l’inchiesta avviata oggi «non è la fine» di un contenzioso, ma piuttosto l’inizio, trattandosi dell’avvio di una fase preliminare di inchiesta. Google avrà 12 settimane per rispondere alle accuse mosse dalla Commissione europea, con la possibilità anche di un’audizione.
Washington: antitrust usato da protezionismo
Il commissario Margrethe Vestager ha ricordato che circa l’80% degli apparecchi usati in Europa hanno il sistema Android. Così l’inchiesta preliminare annunciata dalla Ue, sul versante statunitense apre un duello che va oltre il caso Google e che vede Washington accusare Bruxelles di «usare le regole antitrust come strumento di tutela delle aziende europee». «Difendere le imprese europee – ha subito replicato il commissario Vestanger – non è il nostro lavoro. Il nostro lavoro è assicurare il rispetto delle regole Ue». Ma la querelle è destinata a proseguire.
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20 Aprile 2016
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