Daniela Galvani: “La lilla non sarà più un mortorio”

MILANO Affittare gli spazi della M5 alle principali marche mondiali per aprire shop dedicati o per organizzare eventi. Tutto all’insegna del “temporary”. È la mission affidata dalla società Concessionaria Metro 5 S.p.A. (la Lilla a differenza della altre linee è gestita da un privato mentre Atm si occupa solo dell’esercizio) alla start up What a Space (www.whataspace.it). Ci spiega tutto Daniela Galvani, architetto, Ceo della società. 
Galvani, cosa dovete fare? 
Dobbiamo dare vita agli spazi fino a oggi inutilizzati delle stazioni  M5. La nostra idea è affittarli alle società soprattutto del mondo digitale che sono già nostri clienti, per farne temporary shop o location per eventi. Esattamente come nel resto d’Europa. 
Come è nata la cooperazione con M5? 
Li abbiamo contattati e abbiamo detto: “Oggi nelle stazioni della Lilla non ci sono negozi e sono un po’ un mortorio, noi siamo una piattaforma web che da anni si occupa di affitti temporary e pensiamo di poter dare dignità ai vostri spazi affittandoli per brevi periodi a imprese dell’e-commerce che possano aver bisogno di luoghi fisici, ce li affidate?”. In realtà, non pensiamo solo al commercio: un esempio che abbiamo fatto a M5 è Google che vuole mostrare  una start up che ha appena incubato al pubblico e per un tempo stabilito si “annette” una parte di stazione… Evidentemente siamo stati convincenti. 
Quali le fermate più interessanti? 
Naturalmente a Isola-Garibaldi perché il quartiere si presta; poi  Cagranda perché è vicino all’ospedale e Bicocca per via dell’università. 
Perché un’azienda dovrebbe scegliere di investire sulla M5 e non, per esempio, sulla M1? 
Perché la M5 offre, oltre ad ambienti moderni, anche interessanti combinazioni: puoi aprire il tuo temporary, ma anche brandizzare un’intera stazione per arrivare fino ai treni. Le possibilità sono infinite.
ANDREA SPARACIARI