Patricia: una 40enne amata da Hollywood

TV “CSI: Cyber” è l’ultima arrivata della famiglia di “CSI”, la saga seriale incentrata sugli esperti della Scientifica. Nella serie, in onda ogni lunedì su AXN alle 21, il team composto da agenti dell’Fbi e geni informatici diretto dalla psicologa Avery Ryan indaga sulla più terribili minacce provenienti da internet, i cyber-crimini come furti d’identità, clonazioni di documenti, adescamenti di minorenni. Protagonista, l’attrice premio Oscar Patricia Arquette.
Arquette, chi è Ryan?
Dopo tanti personaggi emotivi è bello interpretare qualcuno di diverso: Avery è una cyber-psicologa specializzata nel delineare i profili dei cyber-criminali. È il boss di un team molto giovane, è severa e non ama mostrare i propri sentimenti, ma lavorare con ragazzi tira fuori il suo lato materno.
Qual è stato il suo ruolo più difficile?
Quello di madre. L’ho fatto per sette anni nella serie “Medium”, dov’ero una moglie felice e mamma di tre ragazzine, poi sono stata una madre single e divorziata nel film “Boyhood”. Anche in “CSI: Cyber” il mio personaggio aveva una famiglia, ma ora non ce l’ha più e ciò è fonte di grande dolore.
La sua carriera dopo l’Oscar va a gonfie vele…
Sì, ed è incredibile alla mia età, visto che Hollywood vorrebbe che le attrici restassero sempre giovani, soprattutto se donne. “CSI: Cyber” ha mostrato un bel coraggio – lo è più di quanto sembri – a scegliere un’ultraquarantenne come protagonista.
Perché i vari spinoff di CSI appassionano tanto?
Perché dà sicurezza sapere che la scienza può sempre condurre alla verità, anche nel caso dei crimini compiuti in Internet, una minaccia ancora poco conosciuta. LORENZA NEGRI