Morti sul lavoro, Lombardia prima

MILANO Centoventiquattro vittime sul lavoro tra gennaio e dicembre 2015 in Lombardia, su un totale di 878 registrate in tutta Italia. Per questo, secondo l’indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail, la Lombardia svetta in testa alla graduatoria nazionale di morti bianche con una media di poco più di 10 decessi al mese. E rispetto al 2014 la percentuale è salita addirittura del 44%.
Il dato peggiore si sviluppa nella provincia di Milano con 45 vittime tra gennaio e dicembre. In seconda posizione si attesta la provincia di Brescia con 30 morti bianche, seguita da quella di Pavia con 11 e da Mantova con 10.
Arrivano poi Cremona, Lodi, Monza Brianza, Sondrio e Como con – rispettivamente –  11, 10, 9, 8, 7 (sia per Monza Brianza che per Sondrio) e 6 decessi sul lavoro.
Nella graduatoria nazionale Milano con le sue 35 vittime è seconda solo a Roma che ne conta 47. 
La fascia d’età più colpita in Lombardia è quella che si aggira intorno ai quaranta/sessantenni mentre il settore economico più interessato è quello delle attività manifutturiere, seguito da trasporti e  magazzinaggi, costruzioni, commercio, ingrosso e dettaglio.
Sempre nel periodo compreso tra gennaio e dicembre le vittime donne sono state 10 mentre gli stranieri coinvolti sono stati in tutto 29. 
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