TERRORISMO/BRUXELLES
10:53 am, 24 Marzo 16 calendario

I fratelli-kamikaze puntavano alla centrale nucleare

Di: Redazione Metronews
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BRUXELLES Combattenti britannici dello Stato islamico, che secondo gli esperti si troverebbero in Siria, hanno minacciato attacchi terroristici in diversi luoghi del Regno Unito, tra cui gli aeroporti londinesi di Heathrow e Gatwick, e la residenza del premier Downing Street. A diffondere alcune parti e fotogrammi del filmato in cui i sostenitori del gruppo jihadista elogiano gli attacchi di Bruxelles è stato il Daily Mail. Gli uomini che compaiono nel video, indossando maschere nere e parlando con accento britannico, ridono e pronunciano le minacce. Secondo esperti citati dal Daily Mail, i combattenti abbiano base in Siria, dove si sarebbero filmati in un internet café.
I fratelli-kamikaze puntavano alla centrale nucleare.
A due giorni dall’attacco terroristico a Bruxelles, il cui bilancio si aggrava di ora in ora (trecento i feriti, 61 sono gravi) nuove notizie si rincorrono su altri possibili obiettivi del commando. Tra quelli dei fratelli Bakraoui, due dei tre kamikaze in azione a Bruxelles, c’era la centrale nucleare di Liegi. A sostenerlo è il quotidiano belga Le Dernere Heure, secondo cui i due kamikaze (Ibrahim si è fatto esplodere a Zaventem; Khalid nella metro di Maelbeek) sono le stesse persone che rubarono la telecamera nascosta nella casa del direttore del programma di ricerca e sviluppo nucleare belga. Il video fu trafugato poco dopo gli attacchi di Parigi e questo confermerebbe il collegamento tra gli attentati in Francia, Belgio e Siria. Il video, che dura una decina di ore, fu sequestrato a dicembre a casa di uno dei sospetti degli attentati, Mohamed Bakkali. E il 17 febbraio, per garantire la sicurezza della centrale nucleare le autorità belghe decisero di schierare 140 militari attorno alla centrale.
La telecamera era stata piazzata dai jihadsti proprio davanti l’abitazione del tecnico, evidentemente per studiarne i movimenti; e, secondo gli inquirenti, furono proprio i due fratelli ad andare recuperarla.    
Secondo il sito belga, di solito molto informato, successivamente i terroristi – sentendosi evidentemente braccati- cambiarono obiettivo.
Diffuso stamattina sui media belgi l’identikit tracciato al computer del secondo attentatore che avrebbe agito nella metropolitana di Bruxelles, dove martedì si è fatto esplodere Khalid El Bakraoui.
Nell’immagine si vede un volto magro e giovane, con le guance scavate e le sopracciglia molto marcate. L’identikit è tratto dalle riprese delle telecamere di sorveglianza, che mostrano l’uomo in possesso di una borsa voluminosa. La sua identità non è nota e non è chiaro se sia in fuga o se sia morto nell’attacco.
Ancora in corso le ricerche di Patricia Rizzo, l’italiana dispersa dopo gli attentati. «Sono ore molto impegnative per noi. Stiamo ancora cercando Patricia, questo è il nostro impegno. Ma non ci sono aggiornamenti, se li avremo li forniremo a tutti». Così Massimo Leonora, cugino della Rizzo. La donna, funzionaria dell’Ercea, il giorno degli attentati era andata al lavoro come sempre in metropolitana.
Intanto, dopo aver fornito qualche informazione agli inquirenti belgi, Salah Abdeslam, l’unico terrorista sopravvissuto del commando del 13 novembre a Parigi, avrebbe smesso di collaborare. Lo ha riferito il suo avvocato, Sven Mary, che ieri sera è stato aggredito da uno sconosciuto che lo accusava di difendere un terrorista.     
La notizia arriva nel giorno dell’udienza in cui sarebbe dovuto comparire davanti alla Camera di Consiglio perché i giudici avrebbero dovuto decidere sul prolungamento della sua detenzione. L’udienza è stata rinviata al 7 aprile come richiesto dall’avvocato di Salah, Sven Mary.     
Il 26enne ex super latitante aveva cominciato a collaborare dopo il suo arresto, quando l’avvocato lo aveva descritto come pronto a rispondere a tutte le domande: aveva confermato di aver partecipato agli attentati del 13 novembre a Parigi, aveva confessato che si voleva fare “esplodere allo Stadio de France” ma che poi aveva fatto “marcia indietro”.           
Poi gli inquirenti belgi lo hanno incontrato in prigione senza il suo avvocato e da quel momento lui si è rifiutato di rispondere. «Penso che lui mi voglia incontrare perché ha ricevuto la visita degli inquirenti e vuole un sostegno da parte mia», aveva detto ieri il suo avvocato. 
E stamattina lo stesso avvocato, arrivando all’udienza alla Camera di Consiglio, ha annunciato che Salah ha accettato il trasferimento in Francia. «Salah – ha aggiunto il legale – non sarà presente di persona all’udienza in cui i giudici dovranno decidere il prolungamento della sua detenzione, ma sarà estradato “il più presto possibile” verso la Francia. E’ un’ottima cosa».
Il legale ha anche dichiarato che il suo assistito non collaborerà con la giustizia: «Resterà in silenzio», ha dichiarato in un’intervista a Europe 1. Ma, sempre secondo quanto riferito dall’avvocato, Salah «non era al corrente» degli attentati di Bruxelles.
Poco fa, la stazione di Lovanio, il capoluogo della provincia del Brabante Fiammingo nel centro del Belgio, è stata evacuata in seguito al ritrovamento di un pacco sospetto su un treno in sosta. Si attende l’intervento degli artificieri che sono già sul posto. Il traffico ferroviario è interrotto per tutte le linee che transitano in quella stazione. E l’aeroporto di Zaventem resterà chiuso anche domani.  Piena invece la funzionalità dello scalo di Charleroi, piccolo aeroporto dedicato normalmente ai voli low cost. Qui, fino al 29 marzo, saranno deviati tutti i voli Ryanair.
METRO

24 Marzo 2016
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