L’ambasciatore italiano: “Tre connazionali feriti, non gravi. Per ora”
BRUXELLES Finora «non risultano vittime o persone in pericolo di vita di nazionalità italiana» in conseguenza degli attentati che hanno colpito l’aeroporto di Bruxelles Zaventem e la fermata della metropolitana di Maelbeek nella capitale belga, ma «è un’affermazione che va presa con tutte le cautele del caso», perché «nessuno è in grado di dirlo per ora con certezza», a causa del fatto che «la rete della telefonia cellulare è pressoché collassata» e le stesse autorità belghe fanno fatica a dare un quadro della situazione. Lo ha detto, durante la conferenza stampa convocata alle 15, l’ambasciatore d’Italia in Belgio Vincenzo Grassi, aggiungendo che, per ora, si ha notizia di tre italiani feriti, ma per fortuna non in modo grave (sui ferimenti ha aperto un’inchiesta la Procura di Roma. L’ipotesi di reato è attentato con finalità di terrorismo).
La situazione di caos è grande. Prima della conferenza stampa, Grassi aveva detto: «Gli ospedali ovviamente pensano prima a curare i feriti e poi successivamente procedono all’identificazione. Un monitoraggio completo lo avremo solo nel corso della giornata, quando le autorità belghe avranno completato la messa in sicurezza di questi luoghi e dopo un bilancio più preciso delle vittime».
Dopo la conferenza stampa dell’ambasciatore sono arrivate le dichiarazioni del sindaco di Bruxelles che confermano il caos. Yvan Mayeur ha annunciato che le persone rimaste coinvolte negli attacchi sono di «molte nazionalità» e l’identificazione delle vittime potrebbe «richiedere tempo» a causa della situazione «caotica”.
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