Alessandro Sardelli e Massimo Ranieri
4:00 pm, 14 Marzo 16 calendario

Ranieri: La mia paura di “essere” Pasolini

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Una delle più grandi bugie della nostra storia e gli italiani, “sempre figli di Don Abbondio, vigliacchi e opportunisti”. A raccontarlo gli ultimi mesi di vita di Pier Paolo Pasolini, Petrolio da scrivere, Salò da montare, il rapporto con Pino Pelosi e la Roma delle borgate che cambia. C’è tutto questo ne La Macchinazione (dal 24 nei cinema), ultimo film che David Grieco, che Pasolini lo conosceva sin da bambino, ha scritto e diretto col cuore in mano, come dice lui “con la pancia”.
Musiche dei Pink Floyd e un Massimo Ranieri identico (letteralmente) a Pasolini che confessa: “Sono anni che mi propongono di interpretarlo, ma io ho sempre rifiutato, perché non mi interessava parlare di Pasolini solo puntando sulla sua omosessualità. Ma davanti a un film del genere, che vuol parlare del delitto Pasolini non come di un delitto sessuale, come si è fatto sino ad oggi, ma come un delitto politico, non ho potuto dire di no. Però morivo dalla paura, tanto che mi sono ammalato la prima settimana di riprese”.
Ma Grieco che reazioni al film si aspetta? “Le aspetto forti e chiare,ben vengano anche delle denunce, perché di tutte le fandonie e mistificazioni che ci sono state negli ultimi 50 anni in Italia il delitto di Pasolini è quello che ne contiene di più. Non c’è nella verità ufficiale una sola parola di vero. Lotterò con questo film, perché  voglio che cambi l’idea nell’opinione pubblica su questo delitto e voglio che una commissione riapra il caso.  È un atto di coraggio”.
SILVIA DI PAOLA

14 Marzo 2016
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