Le Suffragette lottano anche oggi

ROMA  «Siamo in ogni casa, siamo metà della razza umana, non potete fermarci», gridavano e combattevano perché ogni bambina avesse le stesse possibilità dei suoi fratelli. Non volevano «infrangere la legge ma scrivere la legge» e ognuna di loro preferiva «essere una ribelle piuttosto che una schiava».  
Il punto era chiaro per tutte: «Abbiamo lanciato bombe, spaccato vetrine perché la guerra è l’unico linguaggio che gli uomini capiscono».  Erano le suffragette, le nostre  sorelle nella prima lotta per il diritto di voto. 
Nelle sale arriva domani un film dedicato alle loro battaglie fatte di lacrime e sangue ai tempi in cui le donne non avevano voce, spazi e  diritti.
“Suffragette” (che domenica Laura Boldrini vedrà nell’ambito della manifestazione  “Montecitorio a porte aperte”), firmato da Sarah Gavron (per questo film ha vinto ieri il Premio Afrodite per “il suo coraggio”) e interpretato, tra le altre, da Meryl Streep negli panni dell’attivista britannica Emmeline Pankhurst che guidava il movimento alla vigilia della prima guerra mondiale, e da Carey Mulligan, proletaria costretta a lavorare in fabbrica dall’età di 8 anni, vera protagonista del film.
Perche questa scelta, signora Gavron?
Non volevo raccontare la storia di un personaggio storico ma quella di una donna come tante. Siccome questa storia al cinema non è stata mai raccontata, per me era importante farlo con donne sconosciute che hanno fatto quelle prime battaglie e hanno pagato.
La storia è legata anche alle donne di oggi? 
Sì, la lotta per la disparità salariale, per la custodia dei figli, per la propria indipendenza sono ancora lotte di oggi.
Alcuni pensano che vada abolita la Festa della Donna…  
L’8 marzo serve alle giovani generazioni per ricordare che la violenza sulle donne è ancora una realtà.
SILVIA DI PAOLA