Italia penultima in Europa per percezione della corruzione
ROMA Mentre il rapporto annuale sulla percezone della corruzione è ancora una volta implacabile con l’Italia, è stato siglato il protocollo d’intesa tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione (guidata da Raffaele Cantone) e Transparency International Italia. Il protocollo è finalizzato a stabilire un rapporto di collaborazione per promuovere iniziative sui temi della trasparenza, dell’integrità e della lotta alla corruzione. La battaglia contro la corruzione «è una battaglia soprattutto educativa e di cambiamento della mentalità della società civile», ha affermato il presidente Anac Cantone, «Abbiamo bisogno di cambiare dal basso, e ci sono segnali di discontinuità».
Dalla presentazione dell’Indice di Percezione della Corruzione 2015 (Cpi) di Transparency International è risultato che l’Italia migliora la sua posizione dal 69° al 61° posto nella classifica globale, ma rimane in fondo alla classifica europea, penultima davanti alla sola Bulgaria. Il ranking segnala un minimo miglioramento nel giudizio sul nostro Paese, che nonostante i diversi scandali accaduti nel’ultimo anno guadagna un punto, da 43 a 44 (il giudizio è in centesimi). Bisogna poi sempre ricordare che si tratta di un indice della corruzione percepita, mentre non è possibile stilare una classifica della corruzione reale. A livello mondiale si evidenzia il crollo del Brasile, colpito dal caso Petrobras, mentre al vertice e in coda la situazione rimane pressoché invariata: Somalia e Corea del Nord si confermano i Paesi più opachi, mentre la vetta è egemonizzata dal nord Europa, Danimarca in testa, con l’inclusione della Nuova Zelanda.
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