Roma-Bate Borisov 0-0 Agli ottavi, tra fischi e paura

CALCIO Dopo cinque anni la Roma torna agli ottavi di Champions League: ma i 90 minuti col Bate Borisov sono stati un’agonia per gli uomini di Garcia, usciti tra i fischi. È finita 0-0. La serata della Roma è stata una gigantesca bolla d’ansia sulla rotta Roma-Leverkusen, dove si giocava l’altra partita del gruppo E, tra il Barcellona già qualificato ed il Bayern Leverkusen ancora aggrappato alla speranza di saltare sul carro degli ottavi di finale. Così, la sgualcita squadra di Garcia è scesa in campo con la paura di perdere: in 45 minuti i giallorossi si sono resi pericolosi solo con due conclusioni, di cui una su punizione da distanza siderale di Pjanic. Ogni folata, ogni buona intenzione, si spegneva nella palude a venti metri dalla porta. A Leverkusen, intanto, un Barcellona in pantofole prima andava in vantaggio (col solito Messi, al 20’) e poi si faceva raggiungere dal Chicarito Hernandez al 23’. Un pari della Roma ed una vittoria dei tedeschi avrebbero consegnato le chiavi dell’Europa a questi ultimi: ecco perchè nel secondo tempo (in cui si rivede pure Salah) i giallorossi hanno provato a caricare a testa bassa. Nel festival dei gol mancati si segnalano Dzeko al 4’, faccia a faccia con Chernik, al 6’ Florenzi  che calcia di destro un siluro in girata e poi un altro terra-aria al 30’ di Dzeko. Eppure le occasioni più grandi le ha il Bate Borisov al 30’. Due palle clamorose che solo l’istinto felino di Szczesny tira fuori dalla porta e da un destino ormai segnato. Pari a Roma. Pari a Leverkusen. Passa la Roma, che -curioso il destino – deve pure ringraziare il mai amato ex tecnico Luis Enrique. 
A.B.