Francesco De Gregori
5:00 pm, 29 Ottobre 15 calendario

De Gregori: Dylan? Un’antica passione

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Francesco De Gregori realizza il suo sogno “proibito” e pubblica oggi “De Gregori canta Bob Dylan–Amore e furto”, disco in cui traduce e reinterpreta undici pezzi del grande cantautore americano. Un lavoro rispettoso degli originali, che Francesco presenterà domani alla Feltrinelli di Milano con Carlo Feltrinelli. Seguiranno altri incontri dal 3 novembre.
Stasera su Sky Arte Hd una monografia sul tema, mentre torna nelle librerie “Guarda che non sono io”, racconto fotografico con dvd live. E da marzo il nuovo tour.
Partiamo da lontano. Quando ha conosciuto Dylan?
A 15 anni, mi hanno colpito il suono e le parole, che non capivo perché non sapevo bene l’inglese, così m’arrampicavo sugli specchi col dizionario. È diventato subito uno dei miei artisti di riferimento.
Come ha scelto le canzoni da tradurre?
Lasciandomi guidare dalla casualità. Certi brani mi sono venuti incontro da soli, nei momenti più impensati. Altri li ho provati, ma erano incompatibili con la metrica italiana. I grandi classici, poi, sono così scolpiti nella memoria che non m’è venuto di toccarli.
Quanto c’è di suo nelle traduzioni?
Non ho stravolto i pezzi per dire qualcosa di mio, ho lavorato sulla fedeltà al testo originale. Altrimenti avrei reso un pessimo servizio a Dylan.
L’ha mai incontrato di persona?
Tanti anni fa in camerino dopo un concerto. Un bicchiere di vino, cordialità. Pochi mesi fa siamo stati sullo stesso palco a Lucca, ma per evitare la pressione mediatica sono scappato via dopo il mio live.
Ma lei darebbe il Nobel a Dylan?
Non per la letteratura, ma per la canzone. Sono cose diverse.
 
DIEGO PERUGINI

29 Ottobre 2015
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