Farrell e Weisz “Single impossible”

CINEMA Accoppiarsi è d’obbligo. Chi resta single è trasferito in un hotel-prigione per trovare l’anima gemella entro 45 giorni: se non ci riesce, verrà trasformato in un animale e abbandonato nei boschi; se fugge, incapperà nei Solitari, dispotica microsocietà nella quale è vietato amarsi. Yorgos Lanthimos,  alla sua prima volta alle prese con un cast internazionale, confeziona questo  “The Lobster”, grottesco e fantascientifico, già Premio della Giuria a Cannes, da domani al cinema. Protagonisti  Colin Farrell e Rachel Weisz.
Che storia pensate di avere interpretato?
Rachel Weisz: Io ho visto l’aspetto romantico della storia, anche se il film è leggibile a più livelli. Di fatto, qui due persone in nome del loro amore sono pronte a sfidare le regole.
Colin Farrell: Questa storia mi ha fatto pensare alla solitudine, a quanto si può esser soli nella società contemporanea e, soprattutto, a quanto si può aver paura di esser soli.
Avete mai avuto tale paura?
R.W.: La solitudine non è per me qualcosa legata all’accoppiamento, ma a molto altro!
C.F: Io, che al momento sono  single, non soffro di solitudine. Non ne ho mai sofferto. C’è chi è fatto per la vita coniugale e chi no, non ci sono regole.
Ma il film parla anche dell’ansia che la società crea negli individui, no?
R.W.: Sì, della pressione che la società ti mette addosso, una società che non vede bene i single.
C.F.: La pressione per me riguarda più l’invasione della sfera privata, il gossip, la vetrina mediatica. Anche per questo cerco ormai di tenere un basso profilo. Ma io sono sereno, la mia vita è diversa da quella di una volta. SILVIA DI PAOLA