Trenord
10:20 pm, 22 Luglio 15 calendario

Giù dal treno in corsa 18enne gravissimo. Anomalie nella porta

Di: Redazione Metronews
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TRASPORTI Gravissime. Sono le condizioni di un 18enne ricoverato all’Ospedale Maggiore di Novara dopo essere saltato da un treno in corsa, da una porta che non si doveva aprire. L’incidente è avvenuto venerdì 17 luglio sul convoglio 10424 Milano-Domodossola di Trenord, su una carrozza nota al personale che da mesi segnalava gravi problemi di sicurezza per ripetute anomalie sul blocco delle porte.
La vicenda
Alle 20 il 10424 si ferma alla stazione di Dormelletto (Novara). I passeggeri salgono e scendono, il capotreno, dopo aver verificato la chiusura e il blocco delle porte, dà l’ok e il treno si muove. È allora che un 18enne con un amico si accorge di aver sbagliato stazione, apre la porta e i due saltano giù. Il 18enne si schianta contro un palo, l’amico resta illeso. Il macchinista non si accorge di nulla e il treno continua la corsa. Un incidente dettato dall’incoscienza. Ma non sarebbe potuto accadere se le porte di quella carrozza avessero funzionato a dovere. E nemmeno dopo la tragedia il treno viene fermato. Resta in servizio fino al lunedì 20, quando un capotreno, al corrente dei fatti, si rifiuta di assumersi la responsabilità di farlo viaggiare.
La replica di Trenord
Trenord, che ha aperto un’indagine interna, riferisce a Metro attraverso l’ufficio stampa che quella porta sarebbe stata forzata dall’interno della vettura, ma non spiega perché il convoglio non si sia fermato immediatamente come prevede la procedura dopo l’attivazione di un segnale d’emergenza. “Tutti i i nostri treni circolano nelle prescrizioni di legge”, la replica secca.
L’inchiesta
Eppure che qualcosa non andasse su quel treno il personale di Trenord inizia a segnalarlo dal 20 marzo 2015 viene annotato sul diario di bordo: “Porta bloccata”. Idem il 30 marzo; e poi il 22 giugno, la segnalazione che avrebbe dovuto far gelare il sangue e fermare il convoglio: “Blocco porta irregolare, ma niente segnale in cabina di guida”. E arriviamo così al 16 luglio, il giorno prima della tragedia, quando sul diario si legge: “Le porte si aprono con il treno in movimento”.  L’inchiesta della magistratura di Verbania aperta nel frattempo dovrà appurare perchè nonostante gli allarmi il treno abbia continuato a viaggiare. Altro interrogativo: come mai, dopo l’incidente, il convoglio non è stato posto sotto sequestro?
ANDREA SPARACIARI
 

22 Luglio 2015
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