Nepal
9:45 pm, 27 Aprile 15 calendario

4 morti e 40 irreperibili tra gli italiani travolti dal sisma in Nepal

Di: Redazione Metronews
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NEPAL Sono quattro gli italiani morti nel devastante terremoto che ha colpito il Nepal sabato. Oltre 300 i nostri connazionali rintracciati dalla Farnesina che però  segnala che circa 40 italiani risultano ancora irreperibili. Ad essere travolti ed uccisi da una frana di dimensioni gigantesche abbattutasi anche nella valle del Rolwaling a nord di Katmandu, sono stati i trentini Renzo Benedetti, 60 anni di Segonzano, direttore della scuola di alpinismo della Sat di Cavalese, accademico del Club Alpino Italiano, sposato e padre di un figlio, Marco Pojer di Grumes in Val di Cembra, cuoco della locale scuola materna, ed Oskar Piazza, speleologo e membro del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, insieme a Gigliola Mancinelli, 50 anni medico dell’Ospedale Cardiologico Lancisi di Ancona.
Cambiata strada per portare le medicine
Renzo Benedetti e Marco Pojer, due dei quattro alpinisti italiani morti travolti da una frana staccatasi a 3500 metri di quota a seguito del devastante terremoto in Nepal, avevano deciso di effettuare una leggera deviazione di percorso perché volevano portare medicinali ad un’anziana nepalese che conoscevano dalle precedenti spedizioni. Avevano detto ai compagni di escursione di proseguire lungo il sentiero. Stavano effettuando un’escursione sul Langtang Trek assieme a due compagni che avendo preso la via diretta si sono salvati. I due speleologi del Soccorso alpino, la 50enne marchigiana Gigliola Mancinelli e Oskar Piazza, sono stati investiti da una frana che ha distrutto il Langtang Village alle pendici dell’Himalaya. Erano impegnati in una spedizione in cui esplorare forre.  Salvi gli altri italiani che si trovavano con le vittime.
Il dramma nepalese
Nel frattempo sono iniziate le operazioni di evacuazione degli scalatori bloccati sull’Everest dopo il terremoto che ha colpito il Nepal. Secondo l’ultimo bilancio fornito dal ministero dell’Interno nepalese, i morti per il terremoto sono 4.252, mentre i feriti sono oltre 7 mila; indeterminato il numero di persone irreperibili. Vittime anche in India, dove hanno perso la vita 66 persone e in Cina (42, di cui 25 solo in Tibet). In alcuni villaggi, il 70% delle abitazioni è stato raso al suolo. Per la Caritas locale, il numero dei morti potrebbe arrivare a 6.000. Per Save the Children i bambini che subiscono le conseguenze del sisma sono quasi due milioni e migliaia di bambini sono a rischio ipotermia. Dormire in strada e in accampamenti di fortuna a Katmandu e nelle altre aree colpite, al freddo e sotto la pioggia, mette in serio pericolo migliaia di minori. Avviata la macchina delle organizzazioni umanitarie, dell’Onu e dell’Oms. La Cooperazione Italiana ha disposto l’invio di un volo umanitario contenente beni di soccorso e generi di prima necessità. 
Intanto da sabato si sono registrate 60 nuove scosse, e se ne temono da 3 a 14 molto forti nei prossimi giorni.
METRO

27 Aprile 2015
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