Jihad in mare Migranti islamici annegano 12 cristiani

PALERMO Secondo la storia raccontata dai superstiti, 12 cristiani sono stati gettati fuori bordo e annegati dai loro compagni di fede islamica. La polizia di Stato ha fermato 15 dei 105 profughi sbarcati, tra i quali un minorenne, tutti musulmani, con l’accusa di omicidio plurimo aggravato dall’odio religioso. I testimoni sbarcati a Palermo hanno raccontato in modo coerente che nel gommone partito da Tripoli il 14 aprile un gruppo di senegalesi, ivoriani e maliani e della Guinea Bissau ha preso di mira una minoranza di cristiani nigeriani e ghanesi. Ne è scaturita una rissa specificatamente per motivi religiosi – sottolineano i testimoni, molti dei quali in lacrime – in seguito alla quale i 15 islamici hanno gettato in mare 12 cristiani, mentre altri naufraghi si sono salvati facendo una catena umana per resistere alle spinte finché sono stati intercettati e soccorsi dalla nave mercantile Ellensborg.
Un nuovo naufragio con 41 morti
Cinque dei 586 immigrati sbarcati a Trapani con la nave Foscari della Marina militare (tra cui 78 donne e 58 bambini, cinque dei quali neonati) hanno sostenuto di essere i soli superstiti di un naufragio in cui sono morti 41 loro compagni. I profughi, due dei quali hanno dichiarato di essere della Nigeria, uno del Niger e due del Ghana, hanno raccontato di far parte di un gruppo di 46 persone, tutti dell’Africa subsahariana, salpato dalla Libia su un gommone che si è rovesciato dopo poche ore di navigazione. I migranti arrivati in settimana hanno superato le 10 mila unità, Ieri sono stati arrestati quattro scafisti, a Taranto, Ragusa e Catania.
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