Nigeria, il presidente farà di tutto per le ragazze rapite

NIGERIA. Farò tutto il possibile ma non posso promettere che le troveremo e le riporteremo a casa: è un messaggio cauto quello lanciato dal nuovo presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, nel primo anniversario del rapimento di oltre 270 ragazze dalla scuola di Chibok per mano dei terroristi islamici di Boko Haram. «Non sappiamo se le ragazze di Chibok possono essere salvate, la loro posizione resta sconosciuta, per quanto io possa desiderarlo, non posso promettere che le troveremo – ha affermato il capo di Stato in una dichiarazione – Ma come dico a ogni familiare, parente e amico, il mio governo farà tutto quello che è in suo potere per riportarle a casa». Il suo predecessore, Goodluck Jonathan, è stato duramente attaccato per l’inerzia con la quale aveva affrontato il caso delle studentesse rapite, promettendone vagamente il ritorno senza mai dare spiegazioni o dettagli. 
Intanto la Nigeria non dimentica le studentesse rapite da Boko Haram e nel primo anniversario del sequestro, in 219, tante sono ancora nelle mani degli estremisti islamici, hanno sfilato ad Abuja per ricordare al mondo il loro dramma.  Vestite con magliette rosse e adesivi con i nomi delle studentesse rapite, le ragazze hanno marciato per le strade della capitale chiedendone il ritorno a casa, sane e salve. «365 giorni e siamo ancora qui a urlarlo a voce alta e chiara, più forte che mai – ha sottolineato Rebecca Ishaku – non ci stancheremo di chiedere il rilascio delle nostre sorelle».
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