Sequestro in Turchia Blitz in tribunale

TURCHIA Due rapitori uccisi e il procuratore gravemente ferito è il bilancio del blitz a Istanbul per liberare il pm in ostaggio del Fronte rivoluzionario di liberazione. Il procuratore Mehmet Selim Kiraz,  preso in ostaggio ieri nel palazzo di giustizia, ha subito ferite gravi, mentre «i due terroristi che lo  tenevano in ostaggio sono stati uccisi nell’operazione» lanciata dalle forze speciali per mettere fine al sequestro. Lo racconta il capo della polizia di Istanbul. Il procuratore è stato trasportato d’urgenza al  vicino ospedale Florence Nightingale, dove versa in condizioni  critiche. Nella notte si è proceduto a un intervento chirurgico. Le forze di sicurezza – secondo la polizia – sono entrate in azione dopo avere sentito uno sparo.
In mattinata esponenti di un’organizzazione fuorilegge di estrema sinistra, Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-C), avevano fatto irruzione nell’edificio prendendo in ostaggio il procuratore che si occupa delle indagini sulle proteste del 2013 a Gezi Park, durante le quali un quindicenne venne ucciso da un candelotto lacrimogeno. I terroristi chiedevano che la polizia confessasse le proprie colpe e rilasciasse i manifestanti. Una foto sui social mostrava Kiraz con un uomo alle spalle che gli punta una pistola alla tempia.
Maxi black-out, non escluso un attacco
Il governo turco non esclude l’ipotesi di un sabotaggio per il potente black-out che ha creato il caos nel Paese, paralizzando 80 degli 81 distretti turchi. 
 Secondo la Compagnia per la Trasmissione Elettricità turca (Teias), il calo di corrente è stato registrato intorno alle 10.30. «Qualunque possibilità, compreso un attacco terroristico, è stata indagata», ha affermato il premier  Davutoglu. Indagini sono in corso per capire se il black-out è stato causato da un guasto tecnico o da «un cyber-attacco». 
Il blackout più grave degli ultimi 15 anni  ha provocato numerosi disagi, come l’interruzione dei servizi di metropolitana e tram a Istanbul.
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