La Solarino racconta le donne di ’Ndrangheta
CINEMA Non i crimini, ma le donne. Al regista Fernando Muraca, autore di “La terra dei santi”, i crimini non interessavano perché ne sono pieni i giornali. Invece, delle donne di mafia, di ’ndrangheta, violentate in nome della tradizione, che mandano i loro figli a farsi massacrare o in carcere, di queste si parla sempre troppo poco. «È per loro e su di loro questo film», dice Valeria Solarino, protagonista della pellicola dal 26 al cinema.
In che vesti la vedremo?
Sarò un giudice col cuore a pezzi in una terra dove vedo i ragazzi morire e dove combatto per togliere i figli alle madri perché è l’unico modo di salvare loro la vita.
Partite dalla realtà?
Tutto vero. La realtà è il punto di partenza di questa storia di malavita raccontata da un punto di vista femminile: protagoniste sono le donne.
La vera difficoltà del ruolo?
Entrare nella testa di questa donna che dedica la vita solo al lavoro, che non ha altro… Comunque avrei fatto questo film anche gratis.
SILVIA DI PAOLA
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