Droga
8:34 pm, 19 Marzo 15 calendario

I baby pusher spacciano con emoticon e faccine

Di: Redazione Metronews
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CITTA’ L’emoticon con il quadrifoglio per la marijuana; quello con la testa del fachiro per l’hashish; la manina col pollice alzato per: “ok, il prezzo va bene”. E ancora: espressioni come “andiamo a bere” in realtà significavano: “compriamo  ketamina liquida”, o “dieci libri di scienze” equivaleva a: “dieci grammi di marijuana”. Sono alcuni dei simboli e delle espressioni in codice – utilizzati nelle chat di WhatsApp e Facebook – interpretati dalla polizia di Monza per comprendere come agiva la banda di baby pusher sgominata  ieri. In totale, sono gli indagati 61, tutti giovanissimi e di “buona famiglia”, dei quali 8 sono finiti in carcere e 5 hanno l’obbligo di dimora. Una rete amplissima, tanto che l’inchiesta ha riguardato anche Milano, Verbania, Bergamo, Desenzano del Garda e Lecco. Tra gli utilizzatori, anche giovani di 13 anni, “ignari delle conseguenze dell’assunzione delle sostanze”, dicono gli investigatori. Durante le perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato marijuana, hashish, cocaina, ketamina, “francobolli” imbevuti di LSD, denaro proveniente dallo spaccio, banconote false nonché vario materiale utilizzato per il confezionamento, il trasporto e l’occultamento degli stupefacenti. Trovata anche una “miniserra”, dotata di lampade e tubi di areazione, per la coltivazione casalinga delle piantine di marijuana.
METRO

19 Marzo 2015
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