Bisio-Lodovini
3:00 pm, 2 Marzo 15 calendario

Ma che bella sorpresa Bisio, Lodovini, Matano e la Vanoni!

Di: Redazione Metronews
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CINEMA. Lui insegna letteratura italiana, è un milanese impiantato nel cuore di Napoli e alla sua fidanzata propone una vita a Ponte di Legno, “passeggiate e funghi, funghi e passeggiate”, e lei fugge via con uno skipper belga. A quel punto che fa il nostro prof? Smette di insegnare che Emma Bovary è l’emblema dell’amore romantico, comincia a ripetere ai suoi alunni che era solo “una zoccola” e si inventa la sua donna immaginaria. Ecco a voi “Ma che bella sorpresa”,  Ecco a voi “Ma che bella sorpresa” (dall’11 al cinema) con Claudio Bisio, Valentina Lodovini, FranK Matano e Ornella Vanoni + Renato Pozzetto nei panni di papà e mamma.
Nato dal brasiliano, A Mulher Invisivel,  lo scavalca liberamente e si abbandona tra i vicoli di una Napoli vera che sembra finta attraverso la regia di Alessandro Genovesi (“Ho pensato subito che si trattava di una commedia che poteva avvicinarsi ai miei gusti e non ho pensato all’aspetto commerciale, quello lo delego ad altri”) e nell’unica città che sembrava loro possibile, cioè una Napoli senza camorra e senza immondizia “perchè Milano sarebbe stato troppo triste, mentre l’unica città che poteva evocare quella magia era Napoli”.
Al centro c’è quel Claudio Bisio che ci riprova dopo il milanese in meridione di “Benvenuti al Sud” ma con tutto un altro spirito: «Lì ero rigido e razzista e poi era Castellammare, non certo Napoli, qui è un milanese innamorato di Napoli ed è la mia prima volta per me in questa città, dove abbiamo girato ovunque , anche ai quartieri spagnoli ed era una battaglia quotidiana, dovevamo fare dei blitz per girare perchè altrimenti la gente arrivava in massa e si creava un vero caos. Una Napoli in cui ho trovato un calore, una vitalità, un’ospitalità straordinaria».
E chi è il suo uomo che viene lasciato dalla fidanzata e si inventa una donna immaginaria?
«Il mio uomo è eccezionale perché si presenta come un romantico e invece poi si scopre che è solo uno per cui la donna ideale è una che non rompe mai, che ama il Milan, che sa tutto di calcio, che gli prepara il bagno caldo, sempre in lingerie sexy, insomma una donna che sembra star lì per far ridere e ironizzare sull’immaginario maschile…”»
Ma amici immaginari confessa di averli anche Valentina Lodovini ma nella vita reale, qui nel film è una poveraccia che fa la serva a un marito rozzo e videodipendente e si consola sognando il vicino, per lei uomo ideale: «La mia donna è infelice, con un marito che non ama ma si crea la sua soap  immaginaria per sopravvivere. È una donna trasognata, un personaggio diverso da quelli fatti sino ad oggi e che, effettivamente, alla fine, incontra l’uomo dei suoi sogni che scrive poesie, porta rose, va in bicicletta. Anche se poi quando lo conosce davvero si accorge che non è quell’ ideale che ha sognato. Ma mi piaceva il suo trovarsi tra realtà e sogno e scegliere  alla fine la realtà.  Lei trova il suo uomo, lo capisce e alla fine lo salva».
E la Vanoni (che ci tiene a precisare “di essere molto incazzata per ciò che è successo a Sanremo e volevo precisare che io non giro ubriaca come sembrava”) racconta: «Io sono qui per caso, perché ho incontrato in spiaggia il produttore Totti e gli ho chiesto di farmi far qualcosa al cinema. Poi lui mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo fare la particina per due lire e per il mio cane solo 100 euri. E io ho accettato.  Il primo giorno alzataccia alle 5 (neanche per gli esami del sangue), in un posto con un caldo tremendo, ma mi son divertita alla fine e questo è quello che conta, perché nella vita se non ci si diverte meglio non far le cose. E comunque trovo che tra i napoletani e i brasiliani ci siano un sacco di connessioni e quindi si è ben fatto ad ambientarla lì».
Mentre Pozzetto è stato “affascinato dal tono surreale della sceneggiatura ma ho cercato di tradurlo in un modo più realistico e accessibile, cioè come un vero padre che prende sul serio il figlio che ha le allucinazioni”.
Lo prenderà sul serio anche lo spettatore?
SILVIA DI PAOLA

2 Marzo 2015
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