In Italia meno immigrati e crescono gli emigranti

OCSE Meno immigrati ma tre criticità per l’Italia  secondo l’International Migration Outlook dell’Ocse: il basso livello di istruzione degli stranieri nel Paese, che vede l’Italia fanalino di coda dopo la Grecia; la crescita di un mercato occupazionale di giovani «che nell’arco di un decennio raggiungerà il livello di Olanda e Germania»; infine la necessità di politiche di integrazione «investimento necessario per sfruttare al meglio le loro capacità». 
Nei Paesi Ocse ci sono 115 milioni di immigrati, pari al 10% della popolazione, con dei flussi migratori vicini ai 4 milioni l’anno. È la Cina il Paese che più emigra mentre resta la Germania la destinazione top degli immigrati, dopo gli Usa.
Immigrazione complessivamente in lieve calo nei Paesi dell’Ocse, e il motivo principale sarebbe il minor numero di immigrati in Italia. «A partire dal 2007, quando nei Paesi dell’Ocse gli immigrati con un permesso di soggiorno permanente erano 4,47 milioni l’anno, il loro numero è costantemente diminuito fino a 3,78 milioni. Metà della diminuzione è dovuta ai minori flussi migratori verso l’Italia», si legge. In Italia il numero di nuovi immigrati con permessi di lunga durata è passato da 572.000 nel 2007 a 258.000 nel 2012, circa un 40% rispetto alla media dei precedenti cinque anni. 
   Un altro importante fenomeno sottolineato dall’Ocse è che il numero di cittadini italiani che emigrano in altri Paesi Ocse «è costantemente aumentato fino a raggiungere i 100.000 nel 2012 » ed «è destinato a crescere ulteriormente nel 2013». 
Se calano gli immigrati per motivi di lavoro, crescono invece i richiedenti asilo, soprattutto in seguito alla situazione che si è aggravata in Siria e Nord Africa. «L’aumento degli arrivi via mare in Italia contribuirà ad un numero maggiore per il 2014», scrive l’Ocse.  
Gli stranieri in Italia alla fine del 2012 erano 4,39 milioni, il 7,4% della popolazione. Al nord e al centro il 10% dei residenti non ha la nazionalità italiana. I migranti più numerosi sono i romeni, mentre marocchini e albanesi sono i più numerosi extra-Ue.  
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