Ostaggi
7:24 pm, 13 Novembre 14 calendario

Liberato Marco Vallisa rapito in Libia a luglio

Di: Redazione Metronews
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LIBIA Marco Vallisa è a Roma e ha già incontrato i familiari e il viceministro degli Esteri Pistelli. La sua è stata un’odissea durata poco più di quattro mesi e sulla quale vige ancora un certo riserbo, senza che siano dati dettagli su quale gruppo lo abbia rapito il 5 luglio in Libia e come sia stato liberato. Fonti anonime della sicurezza libica parlano del pagamento di un milione di euro di riscatto per la libertà del tecnico piacentino. Esperto di costruzioni, il 53enne Vallisa era impegnato in un cantiere nella città di Zuwara, sulla costa nord-occidentale libica, quando è stato sequestrato insieme a due colleghi, il bosniaco Petar Matic e il macedone Emilio Gafuri, rilasciati due giorni dopo il rapimento. A far scattare l’allarme era stato il ritrovamento della loro auto abbandonata di fronte alla residenza dei tecnici dell’azienda, con le chiavi ancora inserite nel quadro. Da allora l’intelligence italiana ha lavorato per cercare i giusti contatti mantenendo il massimo riserbo, nel tentativo di arrivare al risultato che ora è stato raggiunto. 
Gli altri cinque ostaggi
RomaCi sono ancora 5 italiani che restano nelle mani dei sequestratori nel mondo. In Libia non si hanno notizie di Gianluca Salviato, tecnico padovano di 48 anni, rapito il 22 marzo dal cantiere a Tobruk, in Cirenaica. Le sue condizioni destano preoccupazione perché soffre di diabete e ha costante bisogno di insulina. Altra situazione preoccupante è quella di Giovanni Lo Porto, cooperante 38enne di Palermo rapito in Pakistan il 19 gennaio 2012. Il tedesco rapito con lui è stato liberato il 10 ottobre, mentre di Lo Porto non si hanno notizie. Altro teatro critico è la Siria: dal 29 luglio 2013 è scomparso nell’area di Raqqa padre Paolo Dall’Oglio. Sulla sua sorte si sono susseguite notizie contrastanti, comprese quelle di una sua uccisione. Ma finora gli esperti hanno dato rassicurazioni. Fonti hanno detto che si trova nelle mani dell’Isis, ma ci sono anche altre ipotesi più rassicuranti. Anche il destino  di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due volontarie ventenni scomparse il 6 agosto ad Aleppo, è legato a notizie contrastanti: le ultime, del 20 settembre, dicevano che erano vive e non in pericolo immediato.
OSVALDO BALDACCI

13 Novembre 2014
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