6:03 am, 21 Ottobre 14 calendario

Gli Spandau Ballet trenta anni dopo

Di: Redazione Metronews
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Cinema. «Il solo film che si poteva fare su di loro stava nel  raccontare da dove vengono. Da una Londra che sembra lontanissima e che si accorse dell’esistenza degli Spandau Ballet per la prima volta nel maggio del 1980». Questo premette la regista George Hencken che firma questo «Soul Boys of the Western World», presentato al Festival del Cinema di Roma e che oggi e domani  sarà in 150 sale italiane. Per questo tutti e cinque insieme appassionatamente, dopo incomprensioni, litigi e tribunali i membri della band supericonica degli ’80 sono arrivati a Roma e, per bocca dei più chiacchieroni del gruppo, Gary Kemp e Tony Hadley, ammettono: «L’Italia ha cominciato ad amarci quando è partita Mtv. Ma stare qui in Italia nei tempi d’oro  è stato troppo forte per noi. Qui abbiamo incontrato i fan più pazzi e, soprattutto, fan di ogni età dai bambini alle nonne, una roba mai vista altrove».
Ma  che cosa pensate dell’attuale scena musicale?Si parla male della musica  di oggi ma ci sono in realtà nuovi gruppi, nuovi cantanti, la difficoltà è vendere la musica. Veniamo da un altro mondo.
E che mondo vedete oggi?Una volta era più facile perchè per i giovani esistevano la moda e la musica pop e attraverso questo si definivano. Oggi ci sono molti stimoli, ci sono i social e anche il concetto di mito non può esistere più.
E che cosa vi viene in mente pensando a come eravate?Mi viene da ridere se penso che noi non permettevamo a nessuno  di entrare nei locali dove suonavamo e riprenderci. Oggi tutto è registrato e accessibile e pensando a noi che ci sentivamo moderni allora non posso che sorridere e pensare come eravamo ingenui.
 
(Silvia Di Paola)
 

21 Ottobre 2014
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