Expo tangenti da 1 2 milioni Guerra in procura

Negli uffici della Procura di Milano è guerra aperta sull’indagine che ha scoperchiato la cupola dell’Expo: dopo la lettera del capo della Procura Edmondo Bruti Liberati inviata al Csm nella quale si accusava il pm Robledo di aver intralciato le indagini, quest’ultimo chiede di essere ascoltato e parla di dichiarazioni false e lesive della sua dignità. Intanto però le indagini vanno avanti: ieri è stato ascoltato per 9 ore l’imprenditore Enrico Maltauro che ha spiegato il funzionamento della “cupola” che pilotava gli appalti. L’interrogatorio è stato secretato ma qualcosa trapela: tra tangenti, date o promesse, si parla di un milione e 200 mila euro in relazione ad appalti Expo e Sogin, la società che si occupa dello smaltimento delle scorie nuclearu. Riscostruzione confermata anche l’intermediario Sergio Catozzo, che avrebbe spiegato agli inquirenti il dettaglio delle tangenti contabilizzate sui post-it. Primo Greganti, il compagno G già finito agli arresti all’epoca di Tangentopoli e ora indicato come membro del gruppo, ha annunciato un “memoriale” per difendersi dalle accuse per le quali sta vivendo “un’ingiusta detenzione”. Un piccolo giallo riguarda frequenti visite in Senato di Greganti, pedinato dagli inquirenti, di cui però ieri gli uffici del Senato hanno dichiarato non esistere tracce. Un’iniezione di ottimismo ha cercato di darla ieri il segretario generale del Bie Vicente Loscertales con la visita ai cantieri: «L’inchiesta non è funerale. Evento si fa e bene». Oggi la Commissione Antimafia sentirà in audizione il Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, sul nuovo protocollo sugli appalti per Expo 2015. Metro
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