6:05 am, 28 Febbraio 14 calendario

guerra tra i grillini in 6 lasciano il Senato

Di: Redazione Metronews
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Roma. È bufera in casa 5 Stelle dopo il terremoto delle espulsioni che ha duramente provato il movimento. Salvo sorprese e singole defezioni il M5S voterà in Aula le dimissioni dei senatori che hanno deciso di fare un passo indietro dopo l’espulsione di quattro colleghi. Sei le lettere sul tavolo del presidente del Senato, Pietro Grasso. Tra gli espulsi, al momento, figura solo la lettera di Luis Alberto Orellana. A formalizzare il passo indietro, inoltre, i senatori Maria Mussini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Alessandra Bencini e Laura Bignami. «Definire dissidente e arrivare ad espellere chi pensa con la propria testa e ha il coraggio delle proprie idee è una mossa suicida – scrive Romani – a ciò si aggiunge la rabbia e la violenza che ho visto usare verso i colleghi. Non voglio essere complice di questa specie di linciaggio». Mussini spiega che si dimette per «mettere in guardia sulla deriva che il Movimento sta assumendo». «Dimissioni? Prima voglio confrontarmi col territorio – dice Francesco Campanella, uno dei senatori espulsi – si può essere del M5S anche senza essere grillino». Intanto hanno lasciato il gruppo del M5S anche due deputati: Alessio Tacconi e Ivan Catalano. «Finalmente, zavorra che va via», commenta l’ala dura grillina. E Tacconi replica: «Setta di fanatici».
Pizzarotti: “Stiamo deludendo”
«Lo dico con estrema buona fede ai nostri deputati e senatori: dateci elementi sulle colpe dei quattro espulsi; convincetemi su quest’azione così forte e senza appello, perchè io non l’ho capita». Così il sindaco grillino di Parma, Federico Pizzarotti: «Quella di mercoledì è stata una giornata che mi ha lasciato con l’amaro in bocca e, sapendo che i problemi degli italiani sono altri, perdere tempo in spaccature e dissidi interni ci indebolisce e delude tante persone che ci sono vicine».
Sospensioni per i disordini in Aula
Sono 26 i deputati del M5S sanzionati dall’ufficio di presidenza della Camera – con sospensioni da 10 a 25 giorni – per i disordini scoppiati in Aula e nelle commissioni durante l’ostruzionismo al decreto Imu-Bankitalia il 29 e 30 gennaio scorsi. I deputati del M5S parlano di “processo sommario” e contestano la lievità della pena – 15 giorni – comminata al deputato questore Dambruoso (Scelta civica) che aveva colpito al volto la grillina Lupo.
 
(Metro)

28 Febbraio 2014
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