ucraina
11:44 am, 15 Giugno 24 calendario

Al via con 90 Paesi il summit in Svizzera per la pace in Ucraina

Di: Redazione Metronews
Al via il summit in Svizzera
condividi

Gli organizzatori svizzeri avevano fissato come soglia per definire il successo o il fallimento della Conferenza per la pace in Ucraina – organizzata da oggi a Burgenstock – la partecipazione di ottanta delegazioni dal mondo. Finora è arrivata la conferma di novanta, di cui oltre cinquanta a livello di capi di Stato e di Governo. Quindi, da questo punto di vista, il fallimento è scampato. L’esito della conferenza sarà invece tutto da valutare. Nessuno vi arriva con l’intento di ottenere la pace, per un motivo molto banale: al tavolo c’è solo una parte, l’Ucraina. Manca l’aggressore. La Russia non partecipa. Perchè mai invitata e perchè non avrebbe comunque partecipato se lo fosse stata. L’ha sempre definita «inutile». E oltretutto la Svizzera non viene più ritenuta neutrale avendo aderito alle sanzioni occidentali contro Mosca.

Al via il summit in Svizzera

Il presidente Vladimir Putin è riuscito a convincere anche il più importante dei suoi alleati, il leader cinese Xi Jinping, a dare forfait. L’altra assenza che si nota è quella del presidente americano, Joe Biden, che è rientrato in patria dal G7 in Puglia. Lo rappresenterà la sua vice, Kamala Harris. Gli altri ospiti di Borgo Egnazia ci saranno tutti: Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Canada e Giappone ma anche molti dei leader dei Paesi dell’outreach. India e Turchia invieranno dei ministri. Sul Brasile sono ancora in corso operazioni di convincimento. Sono confermati invece i presidenti di Argentina (Javier Milei), Colombia (Gustavo Petro), Cile (Gabriel Boric) ed Ecuador (Daniel Noboa). Dall’Africa arriverà una dozzina di delegati, tra cui i rappresentanti di Kenya e Sudafrica.

Prigionieri e sicurezza nucleare

L’intento degli occidentali è in parte anche quello di recuperare i Paesi del Global South che – negli ultimi mesi – sono passati dall’equidistanza (dettata anche dagli stretti rapporti economici con Mosca) alla critica per il doppio standard dell’Unione europea emerso con la guerra a Gaza. Si lavorerà a un documento che si focalizzerà soprattutto su prigionieri di guerra, ritorno dei bambini ucraini rapiti, sicurezza nucleare e alimentare e il flusso commerciale nel Mar Nero. Non si parlerà di sovranità nazionale e integrità territoriale. Due elementi che al momento non possono trovare comunanza tra Mosca e Kiev. E Putin lo ha fatto capire con il piano esposto ieri, alla vigilia del vertice cui non ha voluto partecipare. Le richieste sembrano molto chiare: l’Ucraina deve ritirarsi completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia e deve ufficialmente rinunciare al suo intento di aderire alla Nato.

Le audaci proposte di Putin

Kherson e Zaporizhzhia sono ancora in mano ucraina. Sostanzialmente Putin vorrebbe che Kiev gliele cedesse. «Non appena Kiev si dirà pronta a farlo e inizierà davvero a ritirare le truppe e rinuncerà ufficialmente ai piani di adesione alla Nato, immediatamente, letteralmente in quel preciso istante, cesseremo il fuoco e inizieremo i colloqui», ha detto Putin parlando con i diplomatici russi. Per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, «è un ultimatum come quelli che dettava Hitler». Da Bruxelles, dove erano riuniti i ministri della Difesa della Nato, è arrivata anche la replica del segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, e del segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin. «Più che un piano di pace è un piano di aggressione. Putin chiede che l’Ucraina ceda più terre di quelle che la Russia è riuscita a occupare finora», ha detto il primo. «Putin ha invaso e occupato illegalmente il territorio sovrano ucraino. Non è nella posizione di dettare all’Ucraina cosa deve fare per portare la pace», ha detto il secondo.

Il resort delle star

Quello che si terrà nel week-end nel resort di Burgenstock è l’evento che riunirà più leader mondiali, secondo solo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si tiene ogni anno a New York. E la Svizzera si è preparata affinchè tutto proceda per il meglio. La centenaria infrastruttura alberghiera, fondata nel 1873 e famosa per aver ospitato uno dei matrimoni di Audrey Hepburn o per essere stata luogo di vacanza di Sophia Loren, è circondata da chilometri di filo spinato ed è sorvegliata da 4 mila soldati. Il sorvolo dell’area è stato vietato per quattro giorni. In condizioni normali, il lussuoso resort, in cima ad una collina e circondato su tre dei quattro lati dal Lago dei Quattro Cantoni, vicino a Lucerna, è di difficile accesso, motivo per cui è stato scelto come sede per la conferenza.

15 Giugno 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo