Roma
2:00 am, 23 Ottobre 24 calendario

Festa del Cinema ancora in “rosa”: dopo Sara Petraglia, Elisabetta Sgarbi

Di: Redazione Metronews
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Dopo Miriam Leone nei panni di “Miss Fallaci”, il doc di Ruggero Gabbai su Liliana Segre (“Liliana”) e l’omaggio a Eleonora Duse (“The Greatest”) firmato Sonia Bergamasco , anche ieri la Festa del Cinema di Roma ha seguito la via “in rosa”. Esordio alla regia per Sara Petraglia, figlia di Sandro, con “L’Albero”, in cui Tecla Insolia e Carlotta Gamba tracciano un ritratto dei ventenni e sono in lizza per il Premio Miglior Opera Prima. Il film se la dovrà vedere con “La casa degli sguardi” di Luca Zingaretti che sarà proiettato domani.

L’esordio alla regia di Sara Petraglia con “L’albero”

«Ho scritto la sceneggiatura di “L’albero” – spiega Petraglia –  non pensando che avrei diretto il film. Io volevo solo scrivere; poi mi ha convinto Angelo Barbagallo che è stato il secondo a cui ho fatto leggere la sceneggiatura dopo mio padre. E proprio riguardo a mio padre, devo dire che facevo la superiore e dicevo che non mi interessava quello che pensava, invece quando ha detto che gli era piaciuta molto sono stata felice perché, in realtà, il suo era il giudizio che temevo di più».

Petraglia: «Spesso essere tristi è un privilegio»

«Le persone che racconto sono anche un po’ privilegiate – prosegue la regista -, sono tristi ma spesso essere tristi è un privilegio. Bianca (Tecla Insolia, ndr) è ossessionata dalla sua tristezza, ma è una tristezza vitale».

In quanto alla genesi della storia, la neo regista, che ha un trascorso come fotografa di scena sui set cinematografici («vedevo e sentivo tutto senza essere vista e, senza accorgermene, forse stavo studiando, stavo prendendo appunti da una posizione privilegiata»), racconta che stava «cercando da sempre una storia da scrivere».

«Pensavo di non essere in grado di scrivere una storia, ma ce l’avevo già avendola vissuta»

«Pensavo di non essere in grado di inventarla e avevo quasi lasciato perdere – aggiunge Sara Petraglia – finché ho riletto tutti i miei appunti, inizi di romanzo, fumetti brutti che avevo fatto e ho scoperto che tornava sempre quest’albero che io avevo effettivamente visto dalla finestra di una casa dove ho vissuto al Pigneto (un quartiere di Roma, ndr). Allora ho capito che la storia ce l’avevo già perché l’avevo vissuta. Quindi l’ho trovata, l’ho riscritta, l’ho reinventata e molto rapidamente è stata scritta ed è stato come un buttar fuori qualcosa. Ero proprio felice di scriverla. Poi l’ho tenuta da parte per un po’ – continua – prima di trovare il coraggio di farla leggere ad Angelo Barbagallo, che è l’unico produttore a cui avrei potuto farla leggere. E lui mi ha convinto a girarla».

Barbagallo definisce la storia «molto emozionante, originale, vera. Non vista, non già consumata»: tratta anche il tema della dipendenza da cocaina e di un rapporto d’amore tra due ragazze “intossicato” in parte dell’abuso di droga.

«L’amore è necessario per affrontare le dipendenze»

Secondo la regista «l’amore è necessario per affrontare le dipendenze perché non si affrontano cose del genere da soli. L’amore è salvifico, ma alcuni rapporti vanno interrotti. Da parte mia c’era la volontà di parlare di cocaina – spiega ancora Sara Petraglia – anche se non doveva essere al centro del racconto. Spesso se ne parla male, in maniera caricaturale, con stereotipi. Questa droga ci circonda tutti e volevo dare un altro punto di vista sulla questione, senza voler insegnare nulla a nessuno».

Oggi è il giorno de “L’isola degli idealisti” di Elisabetta Sgarbi

Ancora grandi donne con Catherine Deneuve protagonista di “Spirit World” di Eric Khoo proiettato ieri e con “L’isola degli idealisti” in programma oggi: la regista Elisabetta Sgarbi trae il film dal romanzo di Giorgio Scerbanenco.

Festa “in rosa” con il doc della Mannocchi sull’Ucraina

Atteso oggi anche il doc “Lirica ucraina” di Francesca Mannocchi, una delle più importanti corrispondenti di guerra d’Europa, girato sulle strade liberate di Buča, Borodjanka e Irpin’.

Sean Baker racconta la storia di “Anora”

Toccherà anche a “Anora” di Sean Baker – la storia di una donna che si fa chiamare Ani e fa lap dance a New York dove è arrivata dalla Russia – e a “Mani nude” di Mauro Mancini che, dopo “Non odiare” torna a raccontare le radici della violenza.

Barachini presenta la campagna contro la pirateria audiovisiva

E se ieri è stato il giorno del Premio Via Condotti a Ferzan Ozpetek attribuito da Alice nella Città e Fondazione Musica per Roma, e della presentazione dei primi episodi della seconda stagione di “Nudes”, la serie Raiplay sul tema del revenge porn e del documentario “A Lokk Through his lens” dedicato al pluripremiato direttore della fotografia Philippe Rousselot e introdotto da Jon Amiel, oggi spazio a un insert politico con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, e il presidente della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, Federico Bagnoli Rossi, che lanceranno lo spot da 30 secondi del “Best off” del progetto 2024 “We Are Stories” contro la pirateria audiovisiva.

P.P.

23 Ottobre 2024 ( modificato il 22 Ottobre 2024 | 19:23 )
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