Milano
12:37 pm, 12 Settembre 24 calendario

Equa, una Cena in Viola per “violare la solitudine” dell’Alzheimer

Di: P.P.
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In occasione della settimana mondiale dell’Alzheimer, la cooperativa sociale Equa presenta, per domani sera a partire dalle 19.30, la nuova edizione della “Cena in Viola”.

La piazza del Borgo di Figino, dove ha sede il primo Villaggio Alzheimer della città metropolitana di Milano, ideato e gestito dalla stessa cooperativa, cambierà volto per accogliere tutti coloro che vorranno cenare entrando in contatto con le persone affette da questa malattia e con la loro sensibilità. Obiettivo: abbattere quei muri che allontanano e creano pregiudizi.

In programma, oltre alla “Cena in Viola”, anche un incontro informativo su “Decadimento cognitivo e invecchiamento: uno sguardo da vicino all’approccio di Equa” a partire dalle 18, spazi allestiti con giochi e attività per bambini e adulti e, alle 21, gran finale in musica.

Durante la serata sarà anche allestito A-HOLIDAY un ambiente espositivo, a cura del gruppo Labirint e degli studenti di Design del Politecnico di Milano, che racconta un progetto di residenze vacanze per persone affette da Alzheimer. In mostra, alcune proposte per località di villeggiatura storiche come Orta San Giulio, Maremma e Riviera Romagnola.

Unico must della serata: indossare  qualcosa di viola. Perché, come sottolinea Equa, domani sera si “viola la solitudine”.

Piazza Grace, primo Villaggio Alzheimer di Milano

Piazza Grace (via Rasario 8/A) è il primo Villaggio Alzheimer di Milano, seconda sperimentazione nella Regione Lombardia. La sua unicità sta proprio nell’essere parte di un contesto di vita reale, il Borgo Sostenibile di Figino. La cooperativa sociale  Equa ha progettato e avviato il Villaggio concretizzando in un servizio residenziale sociosanitario un approccio alla cura delle demenze fondato sull’apertura verso la comunità, sul diritto di continuare ad esserne parte, sulla reale integrazione sociale e sanitaria.

Il Villaggio Alzheimer, una sperimentale risposta abitativa per le persone che si trovano ad affrontare questa condizione, è formato dalla piazza, dal Centro Diurno Integrato Grace, dagli appartamenti del Villaggio e da quelli della residenzialità sociale temporanea (RST) che si integrano nel far vivere l’esperienza di sentirsi a casa.

Piazza Grace è quindi il risultato del lavoro integrato di diverse figure professionali, che hanno il compito di offrire alle persone quelle possibilità relazionali, terapeutiche, di cura che consentano loro di vivere le migliori condizioni di benessere quotidiano.

Gli spazi, i luoghi e l’approccio di Grace, con il Centro Diurno Integrato e gli appartamenti dell’housing sociale danno vita a una comunità intergenerazionale che ogni giorno mette in connessione storie, esperienze e vissuti, offrendo a tutte le persone un luogo di vita reale. L’approccio di Piazza Grace mira a valorizzare e tutelare autostima, benessere e dignità di ognuno.

«L’innovazione dei servizi per le persone anziane – spiega Sara Mariazzi, Presidente della cooperativa Equa – non può non passare attraverso un ripensamento dei luoghi di cura e di vita: le persone, anche in una condizione di fragilità e di perdita della propria autonomia, devono poter continuare a vivere in luoghi non isolanti, nei quali l’essere messi al centro non significa soltanto efficacia di interventi, ma poter stare in un sistema aperto, dove coesistono relazioni sociali e di vita quotidiana con risposte specialistiche diverse, di cura, di design di habitat terapeutici e tecnologiche».

La cooperativa Equa per l’inclusione e la cura degli anziani affetti da Alzheimer

Da circa 30 anni la cooperativa sociale Equa si occupa di progettare, realizzare e gestire attività che riguardano la cura, il supporto e l’inclusione delle persone anziane. E negli ultimi anni il loro impegno si è orientato verso due direzioni principali: l’innovazione dei servizi standard e la sperimentazione di nuove soluzioni che, con l’ausilio di innovazioni digitali e domotiche, rendano le case luoghi sicuri per i diversamente giovani.

«Crediamo – prosegue Sara Mariazzi – nella possibilità e nel diritto di abitare e stare in luoghi di vita e di cura che siano aperti, intergenerazionali, in continuo scambio con la comunità e con le persone che le animano. Anche nei nostri interventi specialistici, in particolare quelli che si rivolgono al decadimento cognitivo, dove portiamo ogni giorno una reale integrazione sociale e sanitaria».

Integrazione, dunque. Non reclusione o allontanamento da contesti quotidiani che non fanno altro che sradicare i malati di Alzheimer da quelle poche certezze che sono rimaste loro. Ma anche cura. Perché le demenze, senili e non, rappresentano ancora – purtroppo – patologie sottovalutate e spesso non riconosciute.

Gli spazi del benessere e l’Habitat Terapeutico

L’attenzione ai luoghi della cura è uno dei tratti che caratterizzano Equa rendendo immediatamente riconoscibile ogni suo intervento, ideato grazie allo studio e alle competenze del gruppo di ricerca Labirint del dipartimento di Design del Politecnico di Milano, sugli spazi del benessere. Da questa collaborazione ha preso forma il concetto di Habitat Terapeutico, ovvero la creazione di spazi protesici che, per le loro caratteristiche, sono pensati per attivare o contribuire a creare sensazioni positive e aumentare la percezione del luogo e dunque il benessere della persona che lo abita.

Gli appartamenti di Piazza Grace

Piazza Grace si compone di sei appartamenti (ognuno in grado di ospitare due residenti) attrezzati con cucina, bagno con accesso disabili, e zona notte, in cui ogni ospite può ricreare con i propri arredi, fotografie e quadri, un luogo dove sentirsi a casa. I sei appartamenti si affacciano su una grande cucina comune, un importante spazio di condivisione che permette l’organizzazione di momenti di socialità. A questi, si affiancano altri nove appartamenti che accolgono anziani e/o famiglie in RST con il comune di Milano.

«Il mix abitativo  – spiega Alessia Ballabio, Content Media Manager di Equa – favorisce le occasioni relazionali e il benessere della persona con Alzheimer, che può vivere le proprie giornate a contatto con il resto della comunità che abita il Borgo Sostenibile di Figino. La persona può quindi muoversi liberamente e in sicurezza negli spazi che godono della protezione naturale che il contesto offre. La libertà di scelta, anche del malato di Alzheimer, è infatti centrale nella nostra dimensione di cura e di rispetto della persona, perché anche le autonomie residuali siano sempre riconosciute e stimolate».

Equa si occupa anche di minori, stranieri e donne vittime di violenza di genere

E, se domani sera si “viola la solitudine”, per tutti gli altri giorni dell’anno Equa non si ferma proseguendo il suo lavoro con i servizi per la prima infanzia, gli interventi rivolti ai minori con disabilità, l’accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, per gli adulti richiedenti asilo e per le donne vittime di violenza di genere. Un lavoro più che necessario.

P.P.

 

 

 

 

12 Settembre 2024
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