Angelina Jolie: “Mai cantato prima di interpretare la Callas”

Tutti pazzi per Angelina Jolie e la “sua” Maria nella seconda giornata della Mostra del Cinema di Venezia.

«Non avevo mai cantato prima di questo film, nemmeno al karaoke». Così Angelina Jolie alla presentazione del film, in concorso alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia, Maria, in cui interpreta Maria Callas.

Tra Angelina Jolie e Maria Callas

«Mi sono avvicinata alla Callas ascoltandola, ci sono registrazioni in cui lei insegna e sono stata privilegiata perché è stata la mia insegnante. Poi si fa pratica, tanta pratica – prosegue Jolie – ho fatto pratica per sette mesi perché quando si lavora con Pablo (Larràin, il regista, ndr) non si fa nulla a metà. La prima volta che ho cantato i miei figli erano lì, avevano chiuso le porte perché ero imbarazzata, ero nervosa, tremavo».

«Il concetto di diva è per lo più associato a connotazioni negative, penso di aver reimparato questa parola grazie a Maria, penso di avere una nuova relazione con questa parola. Ma una definizione viene data dalle altre persone. In che cosa mi sono sentita più simile a lei? Sorprendentemente – continua l’attrice – nella parte più morbida di Maria che non trova nel mondo lo spazio sufficiente per quella apertura emotiva che le apparteneva. Ecco credo di condividere con lei quella morbidezza, quella vulnerabilità».

«Francamente per me il problema è sapere – confessa la Jolie – che magari non sono stata abbastanza brava agli occhi dei fan dell’opera. Quella è la mia più grande paura. E spero che molte persone possano avvicinarsi all’opera anche grazie a questo film mondo potente… A me piaceva di più il punk, i Clash in particolare – prosegue – ma poi crescendo è arrivata anche la classica e l’opera. Continuo ad ascoltare con molto piacere musica punk ma quando la tua vita è così piena di dolore e amore a un certo momento ci sono alcuni suoni che toccano questi sentimenti».

Perché film sulla Callas?

Dal canto suo il regista Pablo Larraìn a chi gli chiede perché fare un film sulla Divina Maria risponde: «Perchè no? è la vera domanda. Non ci sono molti film sull’Opera, una forma d’arte molto importante ma ignorata spesso. Quella della Callas è una voce delle più grandi se non proprio la più grande con una vita fantastica, bellissima. Il film è una sua celebrazione, non voleva essere un film dark su una situazione tragica e sulle complessità della sua vita una diva non potrebbe esistere se non ci fosse l’eccellenza in quello che si fa. E lei era così. Nell’opera come nel cinema, se non c’è disciplina sei fuori», chiosa il regista.