Alessandria
3:16 pm, 20 Agosto 24 calendario

Uccide la moglie e il figlio disabile, poi si suicida nell’alessandrino

Di: Redazione Metronews
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Un uomo di 57 anni, Luciano Turco, ha ucciso con almeno cinque colpi di pistola la ex moglie, di 56, e il figlio disabile di 44 anni, poi ha rivolto l’arma verso se stesso e si è suicidato. E’ accaduto questa mattina a Rivalta Bormida, in provincia di Alessandria, nell’abitazione dove la donna viveva con il figlio, paraplegico dall’età di 18 anni in seguito a un incidente. Il momento della strage familiare potrebbe risalire alla serata di ieri. Ad avvalorare questa ipotesi, ci sarebbero le testimonianze di alcuni amici della 56enne che avrebbero dichiarato di aver chiamato la donna al telefono nel pomeriggio e nella serata di ieri, senza ottenere alcuna risposta.

Il fratello della moglie ha scoperto i tre cadaveri questa mattina

A dare l’allarme alle 9.30 il fratello della donna, Pinuccia Rocca, che ogni mattina andava a trovarla nell’appartamento al piano terreno della palazzina di quattro piani di via Oberdan, di cui aveva le chiavi. Quando è entrato in casa ha trovato madre, padre e figlio morti a terra. Il 57enne ha usato una pistola calibro 22 detenuta legalmente.

La donna e l’ex marito erano separati da oltre 20 anni

La donna e l’ex marito erano separati da oltre 20 anni e si incontravano solo per la gestione del figlio disabile. Secondo quanto si è appreso Daniel Turco, il figlio 44enne della coppia, costretto su una sedia a rotelle dal 1993 per le conseguenze di un incidente in moto, era assistito da una badante che però non risulta essere stata presente nel momento della scoperta dei cadaveri.

Sul posto le indagini dei carabinieri e della scientifica sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Alessandria, Gualtiero Battisti.

Nell’aprile del 2019, una precedente tragedia familiare a Rivalta Bormida

Questa tragedia familiare in provincia di Alessandria non è la prima che ha avuto come teatro il paese di Rivalta Bormida. Il 17 aprile 2019, infatti, il 68enne Luciano Assandri sparò al figlio Diego, tossicodipendente di 39 anni. L’omicidio arrivò al culmine di una lite scaturita da una richiesta di denaro. L’ennesima, per comprarsi una dose.

I due abitavano in una villetta in una zona residenziale. La madre del ragazzo e moglie dell’omicida morì circa un anno prima dei fatti. Al processo celebrato nel 2021 in corte d’assise a Torino, il padre omicida fu condannato a sei anni e otto mesi.

Secondo le carte del processo, era «esasperato dal contegno offensivo e aggressivo» del giovane, «tossicodipendente da molti anni, già inutilmente collocato in varie comunità di recupero, che aveva dilapidato ogni risorsa economica familiare oltretutto accusando i genitori di non avere mai fatto nulla per lui». Quel giorno Diego «aveva nuovamente preteso soldi» e «aveva fisicamente aggredito il padre».

La Corte di Cassazione nel gennaio del 2023 ha poi annullato con rinvio la sentenza, chiedendo al tribunale di riesaminare una possibile ulteriore circostanza attenuante,

 

 

20 Agosto 2024
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