Ucraina
3:32 pm, 20 Agosto 24 calendario

Kiev ordina di lasciare Kursk e mette al bando il Patriarcato di Mosca

Di: Redazione Metronews
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Kiev ordina di lasciare Kursk e approva la legge per mettere al bando il Patriarcato di Mosca che risponde: “E’ una persecuzione”.

Oltre 122 mila persone hanno lasciato Kursk

Sono più di 122 mila le persone che hanno lasciato le zone della regione russa di Kursk vicine al confine con l’Ucraina da quando il 6 agosto le forze di Kiev sono penetrate in territorio russo. Lo riferisce l’agenzia russa Tass rilanciando dati forniti dal ministero per le Emergenze di Mosca. Secondo Artyom Sharov, un portavoce del dicastero, “più di 122.000 persone sono state evacuate da nove aree di confine dall’avvio delle misure di sgombero”.

Le autorità russe confermano la morte di 17 persone in Kursk

Le autorità russe, dal canto loro, hanno confermato la morte di 17 persone a causa dell’incursione delle forze ucraine nella regione di Kursk, mentre si contano 140 feriti e oltre 121mila sfollati.

L’attacco all’impianto industriale di Ternopil, nessuna vittima

Nella notte l’esercito russo ha colpito un impianto industriale a Ternopil, nell’Ucraina occidentale, provocando un incendio. secondo quanto riferito da Rbc-Ucraina, riportando il briefing dell’amministrazione statale regionale su Facebook. L’attacco è stato effettuato intorno alle 3 del mattino. Per spegnere l’incendio sono intervenuti più di 90 soccorritori e più di 20 mezzi. Sono state coinvolte anche 2 autopompe di Ternopil e Leopoli. Nel raid non sono state registrate vittime.

I russi hanno preso la città di New York

Attaccata e presa dall’esercito russo la città di New York nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, considerata un’importante piattaforma logistica per le truppe ucraine. “Il gruppo Centro ha liberato Novgorodskoye (nome russo di New York, ndr), una delle località più grandi dell’area metropolitana di Toretsk e un centro logistico strategicamente importante. Come risultato dell’azione attiva delle unità del gruppo “Centro”, un folto gruppo di truppe nemiche è stato sconfitto e uno dei più grandi insediamenti nell’agglomerato di Toretsk e il centro logistico strategicamente importante di Novgorod sono stati liberati”, ha affermato il Ministero della Difesa russo nel suo rapporto quotidiano.

Il Parlamento ucraino mette al bando il Patriarcato di Mosca

Intanto, il Parlamento ucraino ha adottato un disegno di legge che prevede la messa al bando della Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca e spesso considerata un agente d’influenza del Cremlino, dopo due anni e mezzo dell’invasione russa. La Russia ha immediatamente denunciato il tentativo di Kiev di “distruggere l’ortodossia canonica”.

“Decisione storica! Il Parlamento ha approvato un disegno di legge che vieta una parte del Paese aggressore in Ucraina”, ha scritto su Telegram la deputata Iryna Gerashchenko. Secondo un altro parlamentare, Yaroslav Zhelezniak, a favore della legge hanno votato 265 deputati, il minimo richiesto era di 226. “Non ci sarà alcuna chiesa moscovita in Ucraina”, ha aggiunto su Telegram il capo dell’amministrazione presidenziale Ucraina, Andri Yermak.

La Chiesa ortodossa Ucraina-Patriarcato di Mosca, oggetto del provvedimento, un tempo era la comunità più popolare dell’Ucraina, Paese a larga maggioranza ortodossa. Negli ultimi anni ha perso molti fedeli, perché il sentimento nazionale ucraino ha guadagnato popolarità di fronte all’ex potenza russa.

Il processo ha accelerato con la creazione nel 2018 di una Chiesa ortodossa Ucraina indipendente da Mosca, e poi ancora di più con l’inizio, nel febbraio 2022, dell’invasione russa dell’Ucraina apertamente sostenuta dal Patriarcato di Mosca che l’ha benedetta come “guerra santa”.

Secondo il deputato Yaroslav Zhelezniak, la nuova legge, che dovrà essere promulgata dal presidente Volodymyr Zelensky prima di entrare in vigore, darà nove mesi alle parrocchie della Chiesa interessata per “tagliare i legami con la Chiesa ortodossa russa”.

La Chiesa legata a Mosca ha circa 9 mila parrocchie in Ucraina

Secondo i media, la Chiesa legata a Mosca ha ancora circa 9 mila parrocchie in Ucraina, contro le 8-9 mila della sua “rivale” indipendente. La soppressione delle parrocchie legate a Mosca potrebbe quindi richiedere anni, perché il divieto su ciascuna di esse dovrà essere approvato da un tribunale.

La Chiesa ortodossa presa di mira da questo divieto ha annunciato nel maggio 2022 la rottura di tutti i legami con il Patriarcato di Mosca e ha accusato le autorità ucraine di persecuzione. Ma il governo ucraino la ritiene di fatto ancora dipendente dalla Russia e molti dei suoi esponenti sono oggetto di indagini penali. La decisione del Parlamento ucraino mira a “distruggere la vera ortodossia canonica e a sostituirla con una falsa Chiesa”, ha tuonato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, citata dalla televisione russa.

Il Patriarca Kirill di Mosca: «Si viola la libertà religiosa»

“La legge adottata dalla Rada viola le norme riconosciute a livello internazionale in materia di tutela della libertà religiosa – afferma Nikolai Balashov, consigliere del Patriarca Kirill di Mosca interpellato dalla Tass – e offre l’opportunità di un ulteriore e più ampio dispiegamento della persecuzione anti-Chiesa da parte del regime di Kiev.  Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa valuterà questo atto di persecuzione dell’ortodossia canonica in Ucraina”.

Zelensky annuncia la creazione del Ministero dell’Unità Ucraina

Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato la creazione del ministero dell’Unità Ucraina. “Stiamo preparando il lancio di una nuova istituzione che garantirà una forza sufficiente dell’unità Ucraina globale – ha detto parlando a Dnipro alla riunione dei capi delle istituzioni diplomatiche straniere dell’Ucraina – milioni di persone in altri Paesi, i loro legami e relazioni con l’Ucraina, la protezione dei nostri interessi comuni come nazione: tutto questo sarà responsabilità della nuova istituzione. In realtà, dovrebbe essere il ministero dell’Unità Ucraina e del contrasto all’influenza russa sugli ucraini. Prima di tutto, all’estero. Credo che dovremmo rafforzare la nostra presenza istituzionale nei paesi partner”.

Peter Stano, Commissione europea: «L’Ucraina ha il diritto di difendersi»

“Quello che vediamo sul campo di battaglia sia in Ucraina che in territorio russo è solo il risultato e la conseguenza delle azioni illegali di Putin” secondo il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri Peter Stano. “L’Ucraina sta combattendo una guerra difensiva contro un brutale aggressore e ha il diritto di difendersi”.

 

20 Agosto 2024
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