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6:30 pm, 16 Giugno 24 calendario

Suicidi nelle carceri, l’appello di Antigone: «Emergenza nazionale»

Di: Redazione Metronews
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Ariano Irpino, Biella, Sassari, Teramo. Sono le quattro carceri dove tra venerdì e sabato, in 24 ore, dove quattro persone detenute hanno scelto il suicidio. Ultime delle, finora, 44 che si sono tolte la vita in un istituto di pena nei primi 5 mesi e mezzo del 2024, una ogni quasi tre giorni. Un numero che se continuasse a crescere a questo ritmo porterebbe il 2024 a superare il tragico dato del 2022 quando i suicidi in prigione furono 85.

«Quella dei suicidi nelle carceri è un’emergenza nazionale»

«Quella dei suicidi in carcere è un’emergenza nazionale – afferma Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone -. Se in una città di 60 mila abitanti si suicidassero 44 persone in pochi mesi non parleremo di altro. Per questo Governo e Parlamento se ne devono occupare in via prioritaria, anche a fronte di una situazione di sovraffollamento sempre più grave, con oltre 14 mila persone detenute senza un posto regolamentare, condizioni di vita sempre più difficili per i reclusi e di lavoro faticosissime per gli operatori penitenziari».

«Invitiamo il governo a ritirare il ddl sicurezza»

«Serve intervenire con provvedimenti – sottolinea Gonnella – che portino ad una riduzione del peso sulle carceri attraverso la concessione di misure alternative; serve liberalizzare le telefonate dotando le celle di telefoni laddove (ed è la maggioranza dei casi) non sussistano problemi di sicurezza rispetto ai contatti con l’esterno; serve assumere personale; serve ridurre il peso dell’isolamento; serve che si modernizzi la pena carceraria; serve che la vita in carcere sia piena di iniziative, senza ostacoli o burocrazie; serve che non vi sia mai violenza. Invitiamo dunque il governo a ritirare il ddl sicurezza che, invece, va verso una strada che è l’opposto di quanto servirebbe e, soprattutto, con l’introduzione del reato di rivolta penitenziaria, nella quale si punisce con una pena fino a 8 anni anche la resistenza passiva e la protesta non violenta, lascerà alle persone detenute come unico strumento per far emergere le difficoltà e le problematiche il proprio corpo, con un prevedibile aumento di atti di autolesionismo e suicidi».

L’ultimo suicidio in carcere ieri a Teramo

Ieri nel carcere Castrogno di Teramo si è tolto la vita Giuseppe Santoleri: l’anziano stava scontando 18 anni, in concorso con il figlio Simone, per l’omicidio della pittrice Renata Raposelli, sua ex moglie e madre di Simone. Nella notte, secondo fonti del carcere, il 77enne, avrebbe deciso di farla finita, soffocandosi nel suo letto. L’anziano era detenuto dopo la condanna definitiva per l’omicidio avvenuto il 9 ottobre 2017 a Giulianova, provincia di Teramo.

16 Giugno 2024
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