Emanuel Ceruti - Vico Alleria
11:26 pm, 13 Giugno 24 calendario
3 minuti di lettura lettura

Emanuel Ceruti: “Io, un malinComico che regala sorrisi”

Di: Orietta Cicchinelli
Emanuel Ceruti
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Emanuel Ceruti, comico e attore di teatro, anima dei Vico Alleria (collettivo di comici che impazza sulla rete con milioni di fan), protagonista in tv, tra i principali volti della comicità del programma “Made in Sud” si racconta a Metro.

Le tante vite di Emanuel Ceruti

«Come la gran parte dei comici mi reputo un vero e proprio “malinComico”: estremamente timido e introverso nella “vita reale”, l’opposto di ciò che si può intravedere sui social. Cerco di dedicarmi a qualsiasi media e forme di spettacolo live, sia per la mia crescita professionale, sia per affrontare le nuove sfide che la vita mi pone. Quante vite? Sono un comico teatrale che ha fatto Tv e che ora mi dedico al Web, direi che per adesso conto 3 vite!».

Scherzi a parte, come si fa ad alleggerire la vita quotidiana? Da dove prende ispirazione?
«L’ispirazione più grande deriva dalla vita stessa. Dal quotidiano, osservandolo con occhio critico e con la giusta sensibilità ed empatia per estrapolare tutto ciò che può essere “tragico”, dove la gente si rivede e da lì far scaturire la comicità. Si può alleggerire il quotidiano parlando e raccontando il quotidiano anche inserendo momenti di vita, magari del privato. Ad esempio, mia madre spesso, raccontando le classiche diatribe in casa, fa molta più simpatia di me, quasi rubandomi il mestiere!».

Il suo è un pubblico molto ampio che abbraccia dalla generazione zeta ai millenials fino agli over 44… Il segreto?
«È negli argomenti e nel parlato, lo slang per i più giovani. Creare anche dei piccoli tormentoni dove le differenti generazioni si rivedono. Con il mio gruppo Vico Alleria ci confrontiamo spesso sui trend che possono fare al caso nostro e che soprattutto possono rispecchiarsi nel pubblico. Perché alla fine è quello il segreto: rivedersi nel contenuto e condividerlo».

Quando ha capito che far ridere sarebbe stata la sua missione

«L’ho capito fin da subito. Sono cresciuto in una famiglia di artisti. In un piccolo teatro (ora sotto la mia gestione) di proprietà di mio zio, dove mio padre mi portava nel passeggino a vedere le sue prove. Ognuno di noi dovrebbe avere una missione nelle vita. Regalare un sorriso è uno scopo dignitoso, ma farlo lasciando un messaggio è la mia vera missione. La risata fine a se stessa non porta nulla, ci deve essere sempre un messaggio, anche se ben nascosto».

E la missione di Vico Alleria?
«Quella di raccontare le difficoltà della mia generazione di trovare spazio nel mondo. Nel costruirsi e affermarsi in una società che ci dà al momento poco spazio e poche certezze sul futuro. Magari con una risata raccontiamo un disagio che chissà magari viene condiviso dai nostri coetanei ed ascoltato».

Perché, a suo avviso, l’attore comico è spesso considerato di serie B? Anche se è più difficile far ridere: lo sanno bene i grandi come Chaplin, Totò…
«Perché noi siamo più vicini al popolo, alla gente comune. La risata da sempre non è per i nobili (anche se arriva hanno difficoltà ad esternarlo). Inoltre, trattando argomenti di vita quotidiana è più facile arrivare a un pubblico più ampio che non è quello d’élite. Ma ricollegandomi alla domanda precedente è questa la nostra nobilissima e soddisfacente missione».

A che punto è la comicità in Italia oggi?

«Noto una molteplicità di generi, un po’ come sta succedendo con la musica. Ci si apre alla modernità, come con la stand up, guardando anche oltre oceano, ma senza perdere le tradizioni (soprattutto a Napoli) preservando la commedia. C’è una comicità diversa tra i vari media. Il mio principale lavoro è sul web, ma avendo lavorando in tv, posso dire che il modo di fruitore la comicità e il modo di comunicare è molto più veloce. Hai poco tempo per catturare l’attenzione e far ridere. Tutto ridotto in un minuto o due. Con frasi brevi e battute secche».

Il progetto dei Vico Alleria.
«Il progetto del collettivo nasce dalla visione mia e di Giuseppe Ventura di unire il nostro gruppo, prima di amici e poi di artisti, sotto un unico grande stendardo in modo da essere più riconoscibili nel mare magnum dei social. Scriviamo e realizziamo contenuti su temi che uniscono diverse generazioni e che raccontano, con ironia, le sfide della vita di tutti i giorni. Può capitare di raccontare un episodio grottesco avvenuto tra una coppia di amici o tra una coppia di fidanzati. Ma anche temi che riguardano lo scambio generazionale o l’attualità, sempre visti in chiave divertente ma con l’intenzione di lasciare un messaggio in chi ci guarda. Grazie a 2WATCH siamo riusciti a unirci in unico progetto e siamo felicissimi di aver iniziato questo nuovo percorso che ci sta dando enormi soddisfazioni».

Tra lavoro e “malessere d’artista”

«Il mio unico obiettivo nella vita è non lavorare. Scherzi a parte, non avere una giornata tipo è ciò che più amo del mio lavoro e più mi stimola. Capitano giornate piene con 20 ore di lavoro, tra prove a teatro e contenuti per il web, e altri giorni dove mi dedico al mio “malessere d’artista” e alla riflessione. Spesso la costruzione di un video richiede più giorni tra scrittura e montaggio, altre volte succede un qualcosa di talmente tanto imminente che devi prendere lo smartphone e fare uscire il contenuto in pochi minuti. Insomma, bisogna avere programmazione ma anche stare ben attenti e sul pezzo dando un occhiata a ciò che succede nel mondo».

Un suo sogno/progetto.
«Il mio sogno è continuare a vivere di questo. Facendo il lavoro che amo e continuare a fare per il resto della mia vita. Sicuramente un progetto è quello di ampliare il mio/nostro pubblico. Il grande sogno di Vico Alleria è quello di creare un gruppo unito. In primis amici che si divertono a stare sul palco e dietro la telecamera insieme. Perché le cose riescono meglio se ci si diverte e si sta bene in un contesto lavorativo stimolante».

13 Giugno 2024 ( modificato il 12 Giugno 2024 | 13:05 )
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